Progetto finanziato dall'Unione Europea
12 Dicembre 2022

Mindfulness e Gravel… Gravelness

Se il grande maestro di mindfulness Thích Nhất Hạnh, scomparso da poco, avesse dovuto scegliere una bici per le sue ricerche e meditazioni, probabilmente avrebbe scelto una Gravel.

Se il grande maestro di mindfulness Thích Nhất Hạnh, scomparso da poco, avesse dovuto scegliere una bici per le sue ricerche e meditazioni, probabilmente avrebbe scelto una Gravel.

La mindfulness, per chi non lo sapesse, è l’attitudine a vivere nel momento presente tutto quello che ci accade, trasformandolo in un’esperienza di crescita e sviluppo.

Salire su una Gravel per la prima volta

Quella esperienza, quella scintilla, che può svilupparsi quando si sale su una Gravel per la prima volta. Si attivano i ricordi di esperienze pregresse, con altre bici da corsa o Mountain bike, e si accede ad un mondo nuovo, dove si modificano assetti, sensazioni, comodità, agilità e cambiano anche gli scenari. Pedalare strade bianche, sentieri non troppo sconnessi, attraversando boschi e scalando in agilità è un nuovo scenario dove due pianeti sempre divisi, si toccano e si fondono. La Gravel diventa quindi l’esperienza che mancava, l’anello mancante per la crescita consapevole del nuovo pedalatore seriale.

L’evoluzione del ciclista: il gravellista

Il gravellista è quindi l’evoluzione della specie o è una nuova specie in questo mondo di amanti della libertà. Possiamo tranquillamente considerarla una nuova specie di ciclista, più evoluto non solo sulla tecnologia della propria bici, ma attento ad esplorare anche l’ambiente in cui pedala, attento all’autosufficienza (dotandosi di borse che possono contenere l’occorrente per una giornata wild e anche di più), attento ai luoghi che andrà ad esplorare.

È sicuramente una specie che non è focalizzata sulla velocità o sulla difficoltà, ma è focalizzata sulla varietà, in poche parole un onnivoro del pedale.

Una persona più consapevole di quanto un unico mezzo di trasporto possa offrire in modo trasversale e non verticale.

Un neologismo a due ruote: Gravelness

L’idea di fondo della Gravel è quella di coprire lunghe distanze in luoghi sperduti in cui ci si sente molto più che ciclisti sportivi, ma ci si sente esploratori e come tutti gli esploratori si toccano tutte le sfere della scoperta dei propri limiti – fisici, psichici e mentali – mentre si assaporano la bellezza e la difficoltà del pedalare con ogni tempo.

L’accostamento tra Gravel e mindfulness nasce dall’intuizione di Marco Zamboni, ricercatore e allenatore mindfulness, nonché appassionato di Gravel, che ha coniato il neologismo Gravelness. “È il mondo che mi mancava, quel mondo che ad ogni pedalata mi fa lavorare su tutte le aree dello sviluppo personale, mente, corpo e spirito – afferma Zamboni – Il corpo che si allena pedalata dopo pedalata, la mente che si fortifica esperienza dopo esperienza e lo spirito che si eleva scenario dopo scenario”.



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