Progetto finanziato dall'Unione Europea
24 Luglio 2024

A Bormio il gravel diventa alpino

Un'esperienza da fare almeno una volta nella vita: pedalare in gravel bike intorno ai Laghi di Cancano, sul filo dei 2000 metri.

Ogni anno, infatti, ospita la Coppa del Mondo di sci alpino, che vede i più importanti atleti sfidarsi sulla difficilissima e ripidissima pista Stelvio. La cittadina è, geograficamente parlando, ubicata in una conca circondata da montagne alte più di 3000 metri in Alta Valtellina, in provincia di Sondrio. Sin dall’antichità è celebre meta del turismo termale dei nobili romani (Plinio il Vecchio la cita nei suoi scritti), che andavano a villeggiare anche per via delle proprietà curative delle acque. Nel Medioevo, grazie alla sua posizione strategica, Bormio si trasforma in un importante crocevia per gli scambi commerciali: sono infatti molte le testimonianze di tale epoca, riguardanti sia il centro storico che i dintorni della cittadina.

Bormio e il ciclismo

Tornando ai giorni nostri, Bormio è anche molto famosa tra gli appassionati di ciclismo. Circondata da profonde valli fluviali, dove nel tempo sono state costruite strade e passi alpini, è da lì che si raggiunge il Passo dello Stelvio, il Passo Gavia, il Passo di Mortirolo e il Passo del Foscagno. Valichi alpini che hanno reso famoso il Giro d’Italia e che ogni anno, durante la bella stagione, attirano migliaia di appassionati ciclisti da ogni parte del mondo che vengono ad emulare le gesta dei grandi campioni. Così, ad ogni estate, Bormio si trasforma da città dello sci a città del ciclismo, con hotel e attività che offrono servizi specifici, per l’appassionato delle due ruote.

L’Hotel Funivia

Noi di Gravel Magazine siamo stati ospiti per tre giorni presso l’Hotel alla Funivia. Un hotel a tre stelle che si trova proprio sull’arrivo della pista Stelvio e che in estate pullula di ciclisti su strada. A gestirlo un vero e proprio “monumento” di Bormio, Daniele Schena, meglio conosciuto come Stelvio Man e punto di riferimento per gli appassionati delle due ruote. Daniele, che ha scalato lo Stelvio un numero indefinito di volte e da ogni versante, è un ciclista di quelli “di una volta”, in grado di accumulare migliaia di metri di dislivello giorno dopo giorno con una facilità disarmante. Il suo hotel, decisamente cyclist-friendly, dispone di ampia bike room blindata, servizio di lavanderia rapido e menù apposito per lo sportivo.

Il noleggio E-Stelvio

Anche se avevamo con noi le nostre biciclette, abbiamo avuto modo di conoscere Davide, ex calciatore professionista e ora guida cicloturistica. Davide lavora presso il negozio di noleggio E-Stelvio di Valdidentro (SO), che permette anche a chi non ne è automunito, di scoprire la zona pedalando. È stato proprio lui ad accompagnarci durante il nostro secondo giorno di soggiorno.

Il gravel alpino

Bormio si trova a circa 1200 di altitudine ed è circondata da montagne alte oltre 3000 metri.
La definizione di gravel alpino è stata coniata proprio da Stelvio Man, che un paio d’ore dopo il nostro arrivo ci ha accompagnati a fare un “giretto” nei dintorni della città e ai Laghi di Cancano. Questi ultimi si possono raggiungere passando per i bellissimi Bagni Vecchi e per la sterrata che risale la Val del Braulio, una strada di 3 km tra rocce e torrenti la cui pendenza media è del 15%. Possiamo, dunque, dire di aver provato su pelle cosa sia il gravel alpino e di come i percorsi qui a Bormio si calcolino in dislivello accumulato e non in km.

Il percorso dei Laghi di Cancano

Il tracciato che vi proponiamo è la somma dei due giorni di pedalate che abbiamo realizzato durante il nostro soggiorno. È possibile ridurre il dislivello e il chilometraggio salendo ai Laghi di Cancano in auto, ma consigliamo di partire da Bormio così da “scaldare la gamba” e godere appieno delle bellezze di questi luoghi.

La partenza da Bormio

Nel nostro caso la partenza è avvenuta dall’Hotel Funivia, nel centro della cittadina lombarda. In breve abbiamo imboccato la ciclabile che costeggia l’Adda, che qui è ancora un placido torrente. Lo abbiamo risalito per alcuni km fino ad arrivare nel comune di Valdidentro, dov’è iniziata la salita vera e propria. Una salita asfaltata formata da ben 17 tornanti che finisce con una galleria che sbuca proprio di fronte alle Torri di Fraele poste sull’omonimo passo, a 1930 metri di altitudine. Costruite nel 1380, le torri servivano a difendere Bormio dagli attacchi dei Grigioni provenienti dal nord. Il passo di Fraele veniva chiamato anche Passo delle Scale: si narra, infatti, che tra le due torri venissero collocate delle traversine di legno per risalire il passo e che venissero rimosse in caso di attacco per impedire al nemico di salire.
Dopo le foto di rito (come ogni gravellista che si rispetti), si riparte direzione Laghi di Cancano. Percorrendo la veloce strada asfaltata che costeggia il Lago delle Scale, si raggiunge in breve il punto panoramico con vista sui laghi.

I laghi di Cancano

Questi laghi artificiali sono formati da due dighe costruite nella Valle di Fraele, nel comune di Valdidentro (SO). In realtà i laghi hanno due nomi diversi, Lago di San Giacomo e Lago di Cancano II. Furono realizzati tra il 1940 e il 1956, ma già nel 1922 venne costruito uno sbarramento e una piccola centrale elettrica ora sommersa, entrambe visibili quando il livello delle acque si abbassa.

Il giro dei laghi

Il giro dei laghi di Cancano è un anello di circa 25 km praticamente piano che si sviluppa su strade sterrate ben tenute e con un intorno da sogno. L’acqua dei laghi, infatti, ha un colore che ricorda le acque tropicali (peccato siano gelide ndr.) e si è circondati da maestose montagne. Le dighe possono essere entrambe attraversate e alcuni tratti dell’anello sono aperti in parte al traffico veicolare (accesso e parcheggio hanno un costo di 5 euro al giorno, con limitazioni). Lungo il percorso non mancano malghe e rifugi per ristorarsi e rilassarsi.

Salita alle sorgenti dell’Adda

Dalla punta estrema nord del Lago di San Giacomo, parte una sterrata che in poco più di 3 km porta alle sorgenti dell’Adda. Si tratta di un sentiero ben tenuto che prima inizia salendo per stretti tornanti e poi entra nella valle superando un dislivello di circa 300 metri. Il sentiero poi continua, scendendo nella Valle Alpisella e arrivando fino a Livigno.

Il ritorno a Bormio

Scesi dalle sorgenti dell’Adda, si può continuare il giro dei laghi prima passando per il lato ovest del Lago di San Giacomo e poi attraversando la diga, dalla quale è possibile vedere, quando il livello delle acque lo permette, ciò che rimane di quello che la nostra guida ha chiamato “Digopoli”. Si tratta dei resti delle abitazioni dove gli operai hanno vissuto per molti mesi all’anno durante la costruzione della diga. Passando per il rifugio Fraele, prendiamo il sentiero che costeggia il lato est del Lago di Cancano II. Dopo aver superato alcuni tratti con passaggi tecnici tra guadi e massi sul sentiero, la strada inizia a correre in leggera pendenza invitando a spingere sui pedali fino ad arrivare all’estrema punta sud del lago. Qui troviamo il Rifugio Solena e la chiesa di San Erasmo. La chiesa è dedicata ai lavoratori caduti durante la costruzione della diga e ha una particolare storia. Eretta nel 1934 per dare sostegno morale ai lavoratori impiegati nei lavori del San Giacomo, con la costruzione del secondo invaso la chiesa sarebbe stata sommersa dalle acque. Per evitare ciò, nel 1961 la direzione dei lavori ordinò che venisse spostata nell’attuale posizione, pezzo per pezzo. 

Arrivati qui, per tornare a Bormio abbiamo due opzioni: ripercorrere la strada asfaltata che abbiamo salito al mattino, oppure scendere per la sterrata che noi avevamo pedalato in salita il giorno precedente. Questa ben tenuta sterrata porta ai Bagni Vecchi, ed è un’interessante alternativa se non si ha fretta e non si vuole affrontare nuovamente l’asfalto. Anche se in buona parte in discesa (ci sono comunque alcuni strappi da affrontare in salita), va detto essere molto impegnativa e può mettere a dura prova i freni.

Consigli e conclusioni

Cominciamo con il dire che questo percorso, se intrapreso per intero, necessita di una buona preparazione fisica e di un mezzo adeguato per quanto riguarda i rapporti e le gomme. Noi lo abbiamo affrontato con una guarnitura da 38 denti e una cassetta da 11-44, ma qualche dente in più in certi punti avrebbe decisamente fatto comodo. Per le gomme consigliamo di non scendere sotto i 40 mm di larghezza: meglio 45 mm e con una buona tassellatura.
Nel nostro caso abbiamo trovato delle giornate splendide che ci hanno permesso di pedalare sempre in tenuta estiva, mettendo un gilet antivento solo per la discesa. In ogni caso, ricordiamoci che questo percorso arriva quasi a 2300 metri di altitudine, e che un cambio repentino del meteo può portare ad un abbassamento delle temperature anche importante. Come anticipato, c’è la possibilità di affrontare questo percorso arrivando con l’auto fino ai Laghi di Cancano. Il ticket del parcheggio può essere acquistato nei totem posti lungo la strada, oppure presso le attività commerciali in prossimità dei laghi, riducendo sensibilmente il dislivello da affrontare e i tempi di percorrenza e permettendo a chiunque di riempire i propri occhi delle bellezze che Bormio può offrire.

Percorso Bormio



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