Progetto finanziato dall'Unione Europea
18 Giugno 2024

Bikepacking sul Monte Baldo

Evadere dalla frenesia quotidiana in sella alla gravel.

Tipo di percorso: Gravel
Durata: Più giorni
Partenza: Mattino
Arrivo: Sera
Località toccate:
Giorno 1: Arzignano, Trissino, Cornedo, Valdagno, San Quirico, Recoaro Terme, Rifugio Campogrosso, alcuni piccoli paesi come Riva, Matassone, Zanolli, Foppiano, Albaredo, Marco, Mori, Besagno, Brentonico.

Giorno 2: Fontechel, Landrom, Prada, Seandre di Brentonico, Polsa, Pra da Stua, Malga Trattesoli, Piani di Lavacchio, Malga Fassole Alte, Malga Prazagano, Rifugio Novezzina.

Giorno 3: Ferrara di Monte Baldo, Spiazzi, Pazzon, Porcino, Platano, Rivoli Veronese, Bussolengo, Verona, San Giovanni Lupatoto, Zevio, Belfiore, Arcole, Lonigo, Sarego, Meledo, Montebello, Montecchio Maggiore.

 

★★★★☆

Km: 254
Dislivello: +4210

Quando è meglio affrontarlo: In primavera o autunno
Pneumatici utilizzati: 38/40
Tipologia di bici consigliata: Gravel

Descrizione del percorso

Può capitare, assorbiti come siamo nella rapidità della routine, di aver bisogno di cimentarsi in un’esperienza nuova, per dare una scossa e mettere in discussione un po’ se stessi. Oppure anche per capire di cosa abbiamo bisogno davvero, per sentire sulla pelle qualcosa di diverso. Quello che vi sto per raccontare è un viaggio in sella di tre giorni che io e il mio compagno abbiamo fatto, partendo da Montecchio Maggiore (VI), con tutto il necessario all’interno delle borse attaccate alle nostre bici.

Non siamo partiti allo sbaraglio: abbiamo programmato il tour e diviso chilometri e dislivello in modo tale da poterlo rendere il più equilibrato possibile.

Day one: “Il gravel dei dinosauri”

Il primo giorno siamo partiti la mattina presto, abbiamo percorso varie ciclabili salendo verso Campogrosso, luogo in cui ci siamo fermati a pranzare. La salita è tutta asfaltata e non presenta tratti particolarmente difficili. Ripreso il viaggio abbiamo percorso un tratto di strada che a progetto doveva collegare il Veneto al Trentino, ma non essendo mai stata ultimata era ancora chiusa alle macchine ed è stato molto bello pedalare in totale serenità. Successivamente, lungo la via per Mori, abbiamo percorso una strada tutta in discesa denominata “il gravel dei dinosauri”: un tratto molto dissestato e tecnico, ma davvero divertente. Verso sera abbiamo raggiunto l’alloggio, un piccolo B&B nei pressi di Brentonico.

Day Two: Trentino da togliere il fiato

Il secondo giorno la traccia prevedeva meno chilometri, ma più dislivello. I panorami che ci circondavano erano davvero mozzafiato. La giornata si è aperta subito con una salita, lunga, ma molto dolce. Abbiamo percorso le cosiddette “salite del Trentino”. Siamo arrivati in cima e abbiamo pedalato su alcuni tratti d’erba, percorso la via delle gallerie costruite durante la Prima Guerra Mondiale e siamo stati per alcuni chilometri proprio in cresta, così da ammirare il panorama sottostante. Scendendo e pedalando per un altro tratto siamo arrivati alla sosta programmata: il rifugio Monte Baldo, nel quale ci siamo riposati e abbiamo mangiato. Successivamente ci siamo rimessi in sella, percorrendo questa volta delle strade più gravel-friendly, addentrandoci dentro ad un bosco molto suggestivo. Superato il bivacco Lavacchio, abbiamo incontrato alcuni signori che ci hanno offerto un bicchiere di vino e raccontato la storia che sta dietro al nome “Wilier”, il celebre marchio (nonché il brand della mia fedelissima compagna a due ruote). Ci hanno detto che il nome sta per l’acronimo: “W l’Italia libera e redenta” e che fungeva da slogan durante il periodo del fascismo. Gli ultimi chilometri per fortuna sono stati in discesa, un po’ su strade bianche un po’ lungo i prati della montagna.

Rapidamente abbiamo raggiunto il rifugio Novezzina, situato a Ferrara di Monte Baldo, meta che ha ospitato la nostra cena e un meritato riposo.

Day Three: tempo di tornare 

Tutte le cose belle ad un certo punto giungono ad una fine: il terzo ed ultimo giorno è stato decisamente triste, poiché dovevamo far ritorno a casa. Il primo pezzo era caratterizzato da una lunga discesa su strade asfaltate. Abbiamo attraversato Bussolengo, Verona e, infine, percorrendo la ciclabile dell’Adige, siamo tornati a Montecchio Maggiore. Una cosa, però, è certa: il Monte Baldo ci rimarrà per sempre impresso nel cuore.

Punti di interesse

“Gravel dei dinosauri”

“Le grandi salite del Trentino”

Gallerie del monte Baldo

Ciclabile dell’Adige

Suggerimenti (consigli tecnici, dove alloggiare/mangiare)

Essendo un viaggio di più giorni in bici è consigliato portare vestiti che si lavano e asciugano facilmente, un piccolo beauty con l’essenziale, ciabatte (indispensabili a fine giornata) e barrette perché ci sono alcuni tratti in cui non c’è la possibilità di trovare bar/supermercati. 

Rifugio Campogrosso;

Miramonti Pizzeria B&B

Rifugio Monte Baldo

Rifugio Novezzina

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