17 Gennaio 2023

Come orientarsi tra le ruote Gravel

Con Fulcrum attraverso un mondo in continua evoluzione
Che si tratti di biciclette da Gravel, MTB o da corsa, ruote e pneumatici rivestono un ruolo centrale nel sistema bici. Basti vedere quante volte l’argomento faccia capolino nelle discussioni tra noi ciclisti e quanto tempo dedichiamo alle valutazioni in materia. Del resto, da questi elementi dipende buona parte delle prestazioni, ma anche del comfort in sella e, quindi, dell’“esperienza di guida”. Orientarsi non è, però, così semplice: varie dimensioni, denominazioni diverse e tecnicismi rischiano di creare solo confusione. Che una ruota, per essere valida, debba rispettare alcune macro caratteristiche di base, unendo, per esempio, leggerezza, reattività e sicurezza, ormai è chiaro. Negli anni abbiamo assistito, tuttavia, a una diversificazione di generi nel ciclismo, con la nascita di nuove tipologie di biciclette e un’evoluzione sul fronte delle ruote, che ha rimesso in discussione antichi paradigmi.

Evoluzione significa nuove possibilità

Da sempre le bici da corsa montano ruote da 28”, mentre le prime mountain bike volevano le 26”. Le uniche bici da corsa che potevano avere ruote da 26” erano quelle dotate di telai molto piccoli, adatti a ciclisti non più alti di 150 cm. Per le mountain bike, come detto, 26” era, invece, la misura standard. Oggi il mondo del bianco o nero non ci rappresenta più: esiste un’ampia gamma di grigi di cui tener conto. E grigio – attenzione – non vuol dire vaghezza, indeterminazione: piuttosto, precisione e possibilità. Chi pedala vuole poter scegliere: talora prediligendo soluzioni di compromesso, altre volte cambiando a seconda delle esigenze e del contesto. Proprio quel che accade ogni giorno nella categoria Gravel, un mondo che non è mai a senso unico. Non è solo asfalto o solo sterrato. È una combinazione dei due: è B-road, il lato segreto di un territorio che val la pena scoprire.

Ruote: una babele di numeri e lettere

Nel tempo è cambiata anche la “carta d’identità” delle ruote: pollici e millimetri, diciture inglesi e francesi, sigle internazionali. Si parla di 28” o 26”, ma anche di 700c, 650b, 29”, 27,5”, 622 mm, 584 mm. Una babele di numeri, lettere e simboli che non aiuta chi è in cerca della ruota giusta per la sua bicicletta. Generalmente, come noto, le dimensioni degli pneumatici delle biciclette sono indicate con due numeri. Questi corrispondono al diametro esterno e alla larghezza dello pneumatico, misurati in pollici (26”, 27”, eccetera) o in millimetri (650, 700, ecc). Oggi le misure degli pneumatici per bicicletta sono indicate secondo le norme ETRTO, acronimo di European Tire and Rim Technical Organization. Un esempio di formato ETRTO è 35-622: vengono forniti la larghezza (35 mm) e il diametro interno (622 mm) dello pneumatico. Si tratta di un’indicazione chiara che consente di stabilire le misure con esattezza. Laddove, invece, le indicazioni in pollici prestano il fianco a possibili fraintendimenti e confusione.

Proviamo a fare chiarezza con uno schema:

ISO (mm) Denominazione convenzionale Pollici Larghezza copertone (suggerito)
622 Bici da corsa 700c 28” Da 23 a 32 mm
622 MTB 29˝ 29” Da 1.8˝
584 MTB 27.5˝/650b 27.5” Da 1.8˝
559 Vecchie MTB 26˝ 26” Da 1.7˝
622 Gravel 700c 29” Da 30 a 46 mm
584 Gravel 650b 27.5” Da 35 a 60 mm
Sorge subito spontanea una domanda: perché una ruota (cerchio + gomma) da 28” di una bici da corsa sembra più piccola di un’analoga ruota da 28” per MTB? La risposta sta nella spalla: se il cerchio è uguale, le gomme hanno una misura della spalla diversa. Con il risultato finale di due ruote di dimensioni diverse. Si diceva della confusione. Facciamo un esempio pratico: ruote da 28’’ e da 29’’. Che differenza c’è? Verrebbe da rispondere subito: 1 pollice. In realtà, entrambe hanno un diametro interno di 622 mm. La confusione deriva dal fatto che in Europa siamo soliti chiamare questo standard (ISO 622) come 28”, mentre nei paesi anglosassoni è da sempre il 29”. Di fatto, le 28” sono le ruote da corsa su strada, le 29” quelle da MTB. Andando più a fondo, fino a poco tempo fa c’erano cerchi da 28” più stretti che potevano (e possono) ospitare copertoni con sezione più fine, mentre quelli da 29”, più larghi, avevano bisogno di sezioni più generose. Adesso questa differenziazione è stata superata, infatti ci sono cerchi road-gravel con canali uguali a quelli dei cerchi MTB. Generalmente oggi i cerchi che chiamiamo 29” sono su battute MTB BOOST mentre quelli da 28” su battute ROAD. Si tratta di una differenziazione in termini, perché tecnicamente il diametro del cerchio è lo stesso, solo che la nomenclatura 29” è stata introdotta alla nascita di queste nuove MTB, che come conseguenza di gomme più grosse presentano un diametro più grande delle 28”.

Una ruota per ogni esigenza (e viceversa)

Gravel è un termine ormai entrato nella quotidianità del mondo delle due ruote, ma le B-road sono sempre esistite: Coppi e Bartali pedalavano già sulle strade bianche disseminate per l’Appennino italiano e non solo. Le Gravel sono l’evoluzione di quel mondo: biciclette nate per correre e portarci in quelle strade vietate alle bici da corsa e le loro rigide ruote per alte prestazioni.

Le B-road che troviamo oggi sul mercato sono pronte ad accogliere diverse tipologie di ruote, con telai che si prestano allo scopo, rendendo ancora più personale l’esperienza sportiva. Strada o fuoristrada, uscite turistiche o ricerca delle prestazioni: chi sceglie una gravel vuole avere meno vincoli possibili e rendere la propria bici adatta a ogni situazione, partendo proprio dalle ruote. E allora: 700c o 650b? È una scelta di campo o di percorso?

Analizziamo le due tipologie nel dettaglio:

700c

 

Per chi ama la velocità e predilige percorsi misti, in prevalenza asfaltati, con qualche uscita su sterrati non impegnativi, le 700c garantiscono elevate prestazioni. Il cerchio è più grande e la spalla delle gomme può non essere molto alta. Così si garantisce una maggiore scorrevolezza con attriti minimi. La larghezza va dai 32 mm, se l’obiettivo è l’uscita di qualche ora in strada, ai 40/42 se si vuole affrontare un viaggio, anche se i telai più recenti, più votati all’off-road, possono ospitare anche pneumatici da 46 mm. Ne verrà fuori una bici reattiva e veloce: meno stabile sui terreni accidentati ma più adatta per correre.

650b

 

È la soluzione più appropriata per chi intende le B-road come una dimensione fatta di scoperta di strade bianche e sterrate, al confine con il mondo MTB. Parole d’ordine: comfort e sicurezza nei passaggi più tecnici, dove le dimensioni più contenute aiutano sullo sconnesso. Questa ruota ha un diametro di 4 cm più piccolo rispetto le 700c, e può, ospitare una gomma dalla spalla più alta, oltre a essere più larga. Il maggior volume d’aria che si crea aiuta ad assorbire le irregolarità del terreno. Una gomma, poi, che necessita di una pressione di gonfiaggio minore, adatta ai terreni più accidentati, dove è importante avere molto grip e stabilità in curva, alle alte come alle basse velocità. Caratteristiche favorite da una maggiore impronta a terra dovuta alla sezione dello pneumatico di più significative dimensioni (i telai più recenti arrivano a 2.4”) e al raggio minore che aumenta la sezione a terra.


Le ruote, come noto, non sono tutte uguali. E non esiste la ruota giusta per tutte le situazioni. Ogni misura ha un carattere ben definito e la scelta dipende da molti fattori: dal telaio utilizzato, dai percorsi scelti, dal gusto di chi pedala. È (anche) questione di armonia. Quell’armonia che il B-road cerca di trovare tra le due anime di ogni ciclista. Bisogna cercarla, scoprirla, non fermandosi al “singolo di successo” che cantano tutti: come il lato B delle vecchie musicassette, che valeva (quasi sempre) la pena di ascoltare.

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