I fari da bicicletta sono diventati un accessorio importante che permette al ciclista di pedalare con qualsiasi condizione di luce e in qualsiasi stagione. Il miglioramento delle batterie, la riduzione degli ingombri e l’efficienza luminosa, fanno sì che molti appassionati ormai non li ritengano più un accessorio da utilizzare alla bisogna, ma parte integrante della propria bicicletta. Il codice della strada obbliga il ciclista a montare i fari sulla bicicletta, e ad accenderli in caso di scarsa visibilità, da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere (oltre che nelle gallerie). Il faro non è quindi più una scelta, ma un obbligo, anche se alcune norme sembrano contrastanti.
Vedere e farsi vedere
Circolare nel traffico urbano è pericoloso, e un faro acceso più aiutare a segnalare la nostra presenza e renderci più visibili, Per questo scopo basta un faro di bassa potenza, che attiri l’attenzione degli automobilisti e ci renda visibili sia in piena luce che con il buio. Diverso invece il discorso se si vuole vedere dove si mettono le ruote, come capita quando si guida la propria bicicletta in fuoristrada. Qui abbiamo bisogno di fari potenti, con un raggio luminoso ampio e possibilmente una buona autonomia della batteria per evitare di ritrovarsi nel bel mezzo di un bosco completamente al buio.
Lux o lumens
Di norma ormai tutti i costruttori di fari per bicicletta classificano i loro prodotti in lumens, unità di misura per definire quanta luce produce un faro: più questi sono e meglio vedremo dove mettiamo le ruote. Ma esiste anche l’unità di misura lux. Questa non è altro che l’intensità luminosa di un lumen distribuita su un metro quadrato. Di conseguenza possiamo dire che un lux corrisponde grossomodo ad un lumen.
Batteria interna o esterna
Esistono due correnti di pensiero riguardo la batteria per i fari da bicicletta: batteria integrata, oppure esterna.
Batteria integrata
La maggior parte dei fanali in commercio dispone di una batteria integrata, ricaricabile con cavo usb e in alcuni casi anche sostituibile. Il vantaggio della batteria integrata è di avere un sistema compatto che si può montare e smontare con facilità dalla bicicletta. Il suo limite, invece, è di avere un faro pesante e più ingombrante, nonché un’autonomia generale minore rispetto ad una esterna. La batteria integrata risulta anche più difficile da caricare durante l’uso con un power bank (quando il sistema lo permette).
Batteria esterna
La batteria esterna viene adottata per una serie di motivi, che ora vi elenchiamo.
- Innanzitutto, il sistema faro risulta più compatto e leggero. Può quindi essere posizionato in ogni punto della bicicletta, così come sul casco, nello zaino e addirittura nella tasca posteriore della maglia.
- Altro vantaggio della batteria esterna è la facilità con la quale si sostituisce quando si scarica: basta infatti solo scollegare e ricollegare la spina e ritorna la luce!
- Le batterie esterne sono di solito più grandi e quindi hanno un’autonomia generale più lunga.
Lo svantaggio della batteria esterna è chiaro: necessita di un posto sicuro e stabile dove essere posizionata. Nel caso di fissaggio del faro sul manubrio, si può mettere la batteria nella borsa top tube o dentro quella a telaio, oppure fissarla con delle cinghie di velcro.
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Quanti lumens servono per pedalare di notte in fuoristrada?
Per pedalare in sicurezza in fuoristrada con il buio è necessario avere un faro discretamente potente. Per il classico faro da manubrio consigliamo di non scendere sotto i 1000 lumens: con questa potenza si ha sufficiente luminosità anche al buio totale, se le velocità non sono elevate. In questa fascia possiamo trovare prezzi tutto sommato accessibili. Se, inoltre, integriamo alla luce da manubrio una luce frontale da 5-600 lumens, possiamo ottenere un effetto luminoso molto efficiente, poiché avremo il fascio luminoso della luce da manubrio sempre puntato sulla strada e quello della frontale che illumina i lati e l’interno della curva. Chiaramente, salendo di lumens abbiamo un miglioramento della visione notturna che ci permette di essere anche più veloci in fuoristrada, ma i prezzi salgono di molto. Per fare un esempio possiamo dire che una luce anteriore da 1000 lumens può aggirarsi sugli 80 euro, mentre una da 3000 si aggira intorno ai 150 euro.
Conclusioni
Il mondo delle luci da bicicletta ha subito una veloce evoluzione negli ultimi anni, e questo è dovuto anche alla diffusione della gravel bike, che ha spinto sempre più persone a muoversi con qualsiasi condizione di luce. Un aumento dell’efficienza e l’utilizzo di led al posto delle lampadine ad incandescenza hanno determinato un incremento dell’autonomia, anche se limitata dalla tecnologia delle batterie che sembra non riuscire a tenere il passo dell’evoluzione degli altri componenti. La maggior parte delle luci in commercio, infatti, hanno un’autonomia alla massima intensità che va da 1,5 a 2,5 ore. Il fatto che siano praticamente tutte dotate di un regolatore di intensità, aiuta ad estendere l’autonomia che può arrivare a 5-6 ore, se si utilizza il faro con accortezza. Nella scelta di una luce è comunque buona norma assicurarsi che questa possa essere ricaricata durante l’utilizzo con un semplice power bank, che avrà la funzione di una batteria esterna. Avere un power bank a disposizione è importante per essere certi di poter percorrere tutto l’itinerario in sicurezza.
Inoltre, alcune luci sono dotate o propongono come accessorio un telecomando che può essere molto utile nel caso in cui la luce venga posizionata sul casco, ma anche sul manubrio, se questa si trova in una posizione difficilmente accessibile.