12 Dicembre 2022

Le basi dell’allenamento per la Gravel

La Gravel è una disciplina giovane, con ancora grandissimi spazi di manovra, possibilità di sviluppo e aspetti da affinare. Questo vale in tutti gli ambiti, dagli aspetti tecnici all’abbigliamento, ma anche nelle tipologie di allenamento.

La Gravel è una disciplina giovane, con ancora grandissimi spazi di manovra, possibilità di sviluppo e aspetti da affinare. Questo vale in tutti gli ambiti, dagli aspetti tecnici all’abbigliamento, ma anche nelle tipologie di allenamento. Quest’ultimo, in particolare, allo stato attuale attinge, ovviamente, alla cultura ampia e collaudata del ciclismo su strada, “mixato” con l’off road (mountain bike e ciclocross). Il mezzo stesso è un compromesso tra road e off road: un telaio road ma dalle geometrie non certo aggressive, quindi più piacevole nella guida; una piega manubrio classica, ma dei cerchi e dei copertoncini un po’ più larghi in modo da rendere il mezzo ancora più confortevole sui terreni accidentati.

Prepararsi a pedalare su distanze medio-lunghe

Il professor Sergio Contin, laureato in Scienze motorie presso l’Università di Chieti, preparatore di professionisti di ciclismo su strada e off road, focalizza l’attenzione sul fatto che questo tipo di “ciclismo” presuppone la copertura di distanze medio-lunghe, dove l’originale approccio filosofico si basa sul piacere di esplorare luoghi insoliti, immersi nella natura, fuori dal traffico urbano, in cui l’uscita in bicicletta diventa una vera e propria ricerca di benessere psico–fisico”. 

Secondo Contin, inoltre, “negli ultimi tempi, come del resto è normale che sia, il ciclismo Gravel è stato in qualche modo “contaminato” dall’aspetto agonistico e perciò sono nate le prime competizioni dedicate a questa disciplina e nel 2022 sono stati organizzati, con pieno successo, i primi Campionati del mondo di Gravel. Il movimento agonistico ha da subito riscontrato un buon successo e a mio parere è destinato ad una progressiva crescita”, ha aggiunto il professore, ct della nazionale Olimpica di Triathlon ai giochi di Londra 2012.

Allenamento, lo stesso approccio tra atleta e amatore

Considerando l’aspetto metodologico dell’allenamento, il professor Contin afferma che “dal punto di vista metabolico fisico e tecnico, nel ciclismo Gravel si confermano delle linee guida generali indipendentemente dal diverso obiettivo, sia esso agonistico oppure amatoriale”.  

“È in dubbio – prosegue Contin – che nel primo caso, nel rispetto di tali principi, andranno sviluppati contenuti maggiormente qualitativi e conferito le doverose attenzioni ai dati fisiologici e tecnici individuali dell’atleta”. A questo punto il preparatore delinea gli aspetti metodologici e li divide in tre categorie – metabolici, condizionali, tecnici – che definisce passo passo.

Gli aspetti metabolici, occhio al meccanismo aerobico

Essendo per natura una performance di media-lunga durata, il meccanismo metabolico principalmente reclutato durante la pratica della Gravel è quello aerobico, soprattutto se l’uscita è organizzata su percorsi filanti e poveri di cambi di pendenza. Se il percorso è meno regolare, ricco di cambi di direzione e/o vallonato, meglio ancora se si tratta di un evento agonistico, il meccanismo aerobico lascerà maggior spazio, seppur sempre in misura inferiore, a quello anaerobico lattacido.

Gli aspetti condizionali e lo stato fisico del gravellista

Nella teoria dell’allenamento le capacità condizionali si distinguono in forza, resistenza e velocità. Nel ciclismo Gravel troviamo una forte componente di resistenza e di forza, questa in particolare nella sua forma specifica detta “forza resistente”. Pedalare su fondi ghiaiosi o fondi sterrati, oppure sul pavé, implica un attrito decisamente maggiore rispetto all’asfalto, inoltre, i copertoncini più larghi già di per sé comportano un maggior coefficiente di attrito tra ruota e fondo stradale, perciò in tali condizioni la capacità condizionale forza diventa basilare. Ovviamente, nella forma competitiva del ciclismo gravel entra in gioco anche la componente velocità nella sua specifica espressione di “resistenza alla velocità”. In tale situazione si associa anche una richiesta di forza maggiormente qualitativa, fino ad arrivare anche alla sua forma esplosiva, quando necessaria, nei rilanci e nei cambi di ritmo dettati dalle dinamiche di gara.

Gli aspetti tecnici: non solo equilibrio

Le abilità di guida nella gravel sono ovviamente importanti. Non raggiungono la valenza tecnica di una guida in mountain bike XC o nel ciclocross, ma pedalare su gravel necessità comunque di:

  • elevata sensibilità sulle due ruote;
  • capacità propriocettive; 
  • equilibrio dinamico, stimolato dalla guida su terreni accidentati; 
  • gestione della frenata e della scelta del giusto rapporto

Si tratta di qualità imprescindibili per chi pratica (o vuole praticare) la Gravel. Ovviamente chi proviene dalla mountain bike, o dal ciclocross, è avvantaggiato, possedendo già un vissuto specifico e quindi una serie di mappe neuromotorie che lo facilitano ampiamente.

Ciò nonostante sono qualità allenabili se esercitate attraverso le giuste proposte metodologiche.

Sergio Contin Allenatore di ciclisti professionisti 

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