Quando in Italia è approdato il gravel, parliamo suppergiù del 2013, le occasioni per ritrovarsi tra appassionati erano poche e decisamente informali. Il tam-tam passava attraverso i social, ci si dava appuntamento in una certa località e poi si pedalava amichevolmente lungo un percorso prestabilito. Parliamo di qualche decina di “eccentrici”, che per partecipare ad uno di questi raduni, percorreva in macchina anche centinaia di km. Da quei tempi che sembrano così lontani, le cose sono molto cambiate, e da qualche anno stiamo assistendo ad un sovraffollamento di eventi gravel con formule a volte molto diverse tra loro.
Gli eventi gravel non competitivi
Gli eventi off road non competitivi sono delle manifestazioni realizzate da società sportive, ma anche da società a scopo di lucro (organizzatori professionisti di eventi), che riuniscono centinaia se non migliaia di appassionati, ai quali vengono proposte una o più tracce da percorrere alla scoperta di determinato territorio. Questi eventi, non essendo competitivi, non prevedono una classifica finale, anche se in alcune occasioni viene reso noto il tempo di percorrenza di ogni singolo partecipante. Per dare vita a questi eventi serve un’organizzazione complessa e il lavoro di molto personale, per non parlare dei costi per la realizzazione, che possono essere di svariate decine di migliaia di euro. Manifestazioni di questo tipo possono durare uno, o più giorni, e in quest’ultimo caso la formula di partecipazione abituale è quella in bikepacking.
Agli iscritti vengono proposti percorsi di diversa difficoltà, distanza e dislivello complessivo. I concorrenti ricevono una traccia gpx che devono caricare sul proprio navigatore gps per poterla visualizzare, ed è necessario passare per i punti di controllo stabiliti dall’organizzazione. Lungo il percorso sono previsti dei ristori (nel caso di eventi di un giorno) il cui numero varia a seconda della distanza percorsa. Per gli eventi in bikepacking di più giorni i partecipanti si muovono in totale autosufficienza.
I costi di organizzazione come gli allacciamenti, l’occupazione del suolo pubblico, palchi, tensostrutture, i ristori, ecc, vengono coperti dagli sponsor e dalle iscrizioni dei partecipanti. Il costo di iscrizione può variare da qualche decina a qualche centinaio di euro, a seconda della complessità dell’evento. Agli iscritti, infine, viene richiesto di esibire un certificato medico sportivo in corso di validità. A volte l’organizzazione può addirittura chiedere il tesseramento ad una società sportiva.
PRO
- Ambiente motivante
- Pacco gara
- Ricchi ristori, quando previsti
CONTRO
- Costi di iscrizione a volte elevati
- Dopo pochi km spesso ci si trova a pedalare da soli
- La traccia del percorso si trova online il giorno successivo all’evento
Le social ride
Le social ride possono essere suddivise in due grandi gruppi: quelle spontanee e quelle organizzate.
Social ride spontanee
Sono assimilabili ai primi raggruppamenti di una decina di anni fa. Il promotore, attraverso i social, comunica luogo, data e ora del ritrovo. L’obiettivo di questi raduni è quello di trascorrere una piacevole giornata in compagnia, scoprire nuovi territori e nuovi amici. Negli anni questo tipo di social ride si è molto diffuso, ma va sottolineato che presenta dei rischi per chi le organizza, così come per i partecipanti. Per legge, infatti, il promotore è ritenuto responsabile nel caso in cui qualcuno dei partecipanti si infortunasse e decidesse di adire le vie legali. Non c’è, inoltre, nessun controllo sulle condizioni fisiche dei partecipanti (non si richiede alcun certificato) e non viene prevista alcuna copertura assicurativa. In qualche caso si fa sottoscrivere una manleva dove si solleva da qualsiasi responsabilità il promotore. La manleva è una garanzia personale atipica che non è espressamente disciplinata dalla legge. Di conseguenza, oltre ad avere una dubbia validità legale, potrebbe addirittura peggiorare la situazione del promotore, che in questo modo ammetterebbe di essere l’organizzatore della social ride.
PRO
- Non c’è nessun vincolo perchè non viene richiesta un’iscrizione
- Sono gratuite
- Sono “spontanee”
CONTRO
- Il partecipante non è tutelato in nessun modo
- Non c’è assistenza di nessun tipo
- Non sono previsti ristori
Social ride organizzate
Sono delle pedalate di gruppo normalmente organizzate da una società sportiva e che spesso vengono confuse con gli eventi non competitivi. In realtà, si differenziano da questi ultimi per molti aspetti. Vediamo quali:
- Innanzitutto, il numero di partecipanti è limitato a qualche decina di ciclisti, per poter meglio gestire l’esperienza;
- gli iscritti si muovono in gruppo sotto la supervisione di uno o più accompagnatori;
- il capogruppo non può essere superato e durante la pedalata si procede tutti insieme, aspettando il più lento e ricompattando il gruppo di tanto in tanto.
I partecipanti di una social ride organizzata sono assicurati e devono presentare, al momento dell’iscrizione, un certificato valido per l’attività sportiva non agonistica. L’iscrizione può essere a pagamento o gratuita e i ristori non sempre sono previsti. Per le social ride la Federazione Ciclistica Italiana, prevede delle norme che ogni organizzatore dovrebbe seguire. Queste norme definiscono le difficoltà del percorso, il chilometraggio totale e il dislivello massimo che la social ride dovrebbe rispettare. Superati questi limiti secondo la FCI, la social ride si trasforma in un evento vero e proprio, che di conseguenza dovrebbe rispettare le norme previste per l’organizzazione degli eventi non competitivi.
PRO
- Gli organizzatori sono una figura giuridica
- Viene garantita copertura assicurativa
- Gli accompagnatori vigilano sul gruppo e prestano assistenza
- Viene richiesto un certificato medico per la pratica dello sport non agonistico a tutela dell’organizzatore, ma anche del partecipante
- Si pedala tutti insieme
- I costi di iscrizione sono generalmente bassi
- Di solito sono previsti ristori
CONTRO
- Sono a numero chiuso
- Si deve seguire il ritmo del gruppo
Conclusioni
Che si scelga di partecipare a una social ride, piuttosto che ad un evento non competitivo, l’importante è divertirsi pedalando in compagnia. Allo stesso modo, è fondamentale che il partecipante sia tutelato e assistito in caso di problemi. Chi organizza eventi e social ride richiede di solito un certificato medico per tutelarsi, ma anche per tutelare il partecipante. A questo proposito ricordiamo che ogni ciclista (ma lo stesso vale per qualsiasi altra attività), anche se non si dedica all’agonismo, dovrebbe sincerarsi di sottoporsi ad una visita medica accurata all’inizio di ogni stagione sportiva. Ciò è importante per la salute, e permette di prevedere infortuni e acciacchi futuri.