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10 Gennaio 2024

Ammortizzatori per gravel bike, favorevoli o contrari?

Le gravel bike ammortizzate sono sempre motivo di discussione tra gli appassionati della disciplina. Vediamo quali sono i principali sistemi proposti dalle aziende in questo settore.

Gravel bike e ammortizzatori, per alcuni una risorsa per altri quasi un insulto alla “filosofia gravel”. Con questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulle tipologie di sistemi di ammortizzazione e sospensione che oggi si possono trovare sul mercato, quali sono installati di serie quali invece si possono acquistare in un secondo momento.

Ammortizzatori contro sospensioni, vediamo la differenza

Anche se spesso si fa di tutta l’erba un fascio, esistono sul mercato due tipi di sistemi di assorbimento degli urti per la gravel bike:

  1. Gli ammortizzatori
  2. Le sospensioni


I primi sono dei veri e propri ammortizzatori che possono arrivare a 60 mm di escursione e che agiscono al di sotto del tubo orizzontale, modificando le geometrie del telaio quando lavorano.

I secondi invece, sono dei sistemi che hanno un impatto estetico di solito basso (si notano poco), hanno un’escursione intorno ai 20 mm e agiscono al di sopra del tubo orizzontale, senza modificare le geometrie del telaio, ma piuttosto variando leggermente l’assetto in sella del ciclista.

Principali tipi di ammortizzatori anteriori per la gravel bike

Quando parliamo di ammortizzatori anteriori per la gravel bike parliamo in pratica di forcelle ammortizzate. Questi sistemi hanno il vantaggio di poter sostituire, nella maggior parte dei casi, la forcella rigida di serie. Esistono diversi tipi di forcelle ammortizzate, elencheremo le più conosciute e le diverse tecnologie adottate.

Iniziamo con la classica forcella a steli derivata dalla mtb. La più conosciuta è quella proposta da Rock Shox, la Rudy Ultimate XPLR con 30 o 40 mm di escursione.


https://www.sram.com/

Anche Suntour è entrata in questo mercato con la forcella GVX 700c con escursione da 40/50 e 60 mm, ma ci sono anche altri marchi che hanno proposto soluzioni molto simili a queste.

Scelta diversa invece per HiRide, giovane azienda italiana che ha realizzato la Sterra, una forcella all’apparenza tradizionale che è riuscita ad integrare tutta la parte ammortizzante all’interno del tubo di sterzo. Il sistema è bloccabile e l’escursione è di 20 mm.

https://www.hiride.bike/

Lauf è un’azienda islandese che ha immesso nel mercato una particolare forcella. Hanno un design particolare che può piacere o meno, e una tecnologia che esce dai classici schemi e che rende questa forcella ammortizzata la più leggera sul mercato. La forcella Lauf pesa infatti solo 850 gr e ha una escursione di 30 mm e zero manutenzione. Tutta la parte ammortizzante è affidata a delle lamelle di carbonio che flettono, evitando così l’utilizzo di olio, aria o molle per assorbire le asperità.

https://www.laufcycles.com/

Una forcella particolare è la Lefty Oliver di Cannondale. Una forcella realizzata appositamente per la Cannondale Topstone Lefty che non è possibile installare su altre biciclette. Ha la particolarità di avere un solo stelo con una escursione di 30 mm. La forcella è bloccabile e la sua particolare forma non fa certo passare inosservato il rider che decide di acquistarla.

https://www.cannondale.com

Principali tipi di ammortizzazione posteriori per la gravel bike

Al contrario di quasi tutti i sistemi di ammortizzazione anteriore, quelli posteriori sono integrati con il telaio e quindi sono installati solo su gravel bike che li prevedono fin dalla loro progettazione.Questi sistemi sono vari, qui descriveremo i principali, ma siamo certi che qualcuno potrà esserci sfuggito. Il sistema sul mercato gravel più particolare era sicuramente quello proposto da Niner, azienda statunitense che ha creduto nel gravel fin dall’inizio e che ha avuto in catalogo per un po’ di tempo una gravel con triangolo posteriore a geometrie variabili e un ammortizzatore senza molla con 50 mm di escursione. Una soluzione particolare quella di Niner, che potremmo addirittura definire estrema. Questa bicicletta era proposta con forcella Fox con 40 mm di escursione, insomma una vera e propria gravel bike full suspended.

Altri sistemi attuali invece, sempre integrati nel telaio, utilizzano elastomeri ed escursioni ridotte che più che ammortizzare migliorano il comfort di marcia e la trazione, ecco un breve elenco.

Basso ha messo sul mercato da tempo la Tera Gravel, con triangolo principale in alluminio e quello posteriore in carbonio, incollato a livello di movimento centrale e fissato con un perno su cuscinetti sul tubo verticale. Questa soluzione permette di ottenere un’escursione di 10 mm, ottimi per assorbire le vibrazioni e avere maggiore grip in salita. La forcella anteriore è rigida.

https://bassobikes.com/

Anche la svizzera BMC propone un sistema simile per la sua URS LT, una gravel bike pensata per l’avventura estrema. Il telaio è completamente in carbonio, ma all’altezza dell’attacco dei foderi obliqui sul tubo verticale, è stato inserito un elastomero che arriva a 10 mm di escursione.

https://it.bmc-switzerland.com/

Principali sistemi anteriori di sospensioni per la gravel bike

Come abbiamo accennato, consideriamo sistemi di sospensione tutte quelle soluzioni che si trovano al di sopra del tubo orizzontale, in pratica quindi sull’attacco manubrio e sul reggisella. L’unico di questi sistemi che possiamo considerare di serie, e che quindi non è possibile installare su altre biciclette, è il Future Shock di Specialized. Introdotto nel 2016 sul modello Roubaix, una bicicletta endurance, è poi stato adottato con successo nei modelli della serie Diverge e Crux dedicati al gravel. Il sistema si è evoluto negli anni e ora è arrivato alla versione 3.0 che dispone di regolazione e blocco al manubrio. In pratica lavora sulla verticale della forcella facendo in modo che tutto il sistema manubrio “affondi” fino a 20 mm.

https://www.specialized.com/

Quasi contemporaneamente al Future Shock di Specialized, nel 2016 è nato l’attacco manubrio Shockstop di Redshift, azienda americana specializzata in manubri da triathlon. Per renderlo compatibile con tutte le biciclette, lo Shockspot si piega verso il basso assorbendo le sollecitazioni del terreno. Viene consegnato con tre diversi tipi di elastomeri (degli inserti in gomma di diversa durezza) e non è bloccabile.
Negli anni sono nati altri attacchi manubrio con sospensioni e installabili su qualsiasi tipo di bicicletta. Alcuni di questi offrono la possibilità di bloccaggio, utile in situazioni dove non è necessario che lavorino, come ad esempio su strada asfaltata.

https://redshiftsports.com/

Principali sistemi posteriori di sospensioni per la gravel bike

Anche in questo caso troviamo una situazione simile a quella vista sopra. Infatti l’unica azienda a proporre un sistema di assorbimento delle sollecitazioni integrato nel telaio è Specialized con il suo particolare STR, una sorta di ammortizzatore posto all’interno del tubo orizzontale, che sposta fino a 30 mm, in modo controllato, il reggisella all’indietro quando si incontra un ostacolo sul terreno.

https://www.specialized.com/

L’azienda Ergon propone invece il CF Allroad pro carbon, un reggisella “tagliato in due” sul piano verticale che arretrando fino a 20 mm, assorbe le vibrazioni.

https://www.ergonbike.com/en/index.html

Sempre Redshift ha proposto un reggisella che grazie ad un sistema di leve e una molla regolabile, genera un’escursione fino a 35 mm.

https://redshiftsports.com/

Altro reggisella simile a quello sopra descritto è il Cane Creek eeSilck, un reggisella con sistema di leve che invece di una molla usa un elastomero intercambiabile per modificarne la risposta.

Pro e contro di entrambi i sistemi

Pro

  • Maggiore comodità
  • Minor accumulo di stanchezza da microtraumi
  • Maggiore velocità nell’affrontare terreni sconnessi
  • Miglioramento della trazione
  • Maggiore sicurezza di guida


Contro

  • Modifica dell’assetto del ciclista (sistemi di sospensioni) e delle geometrie della bicicletta (ammortizzatori)
  • Aumento considerevole del peso della bicicletta
  • Investimento economico importante
  • Aumento dei costi di manutenzione

Conclusioni

Questa carrellata di sistemi ammortizzanti e di sospensioni, per altro sicuramente incompleta ma abbastanza esaustiva, ci da un’idea di cosa possa offrire oggi il mercato della bicicletta per alleviare almeno un po’ le sofferenze di chi pratica la disciplina gravel. I sistemi sono vari, anche se i costi sono abbastanza allineati tra loro e comunque sempre impegnativi. In ogni caso l’appassionato gravel saprà giudicare se il gioco vale la candela a seconda di come intende la disciplina gravel e come utilizza il suo mezzo.

Roberto Pellizzari

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