Progetto finanziato dall'Unione Europea
14 Luglio 2023

Andrea Pusateri: my own Superhero

Ci sono tanti impossibili per ogni persona, è giusto che ognuno dentro di sé cerchi di abbatterli, superando i propri limiti.

“Pensavo: è bello che, dove finiscono le mie dita, debba in qualche modo incominciare una chitarra” cantava De André negli anni ’70. Riprendendo il grande cantautore e ispirati dalla storia di Andrea Pusateri, potremmo dire che è bello immaginare che, dove finiscono le nostre gambe, possa in qualche modo incominciare una bicicletta. 

Nato nel 1993 a Monfalcone, Andrea vive a soli 3 anni e mezzo l’esperienza che, più di tutte, gli ha cambiato la vita: alla stazione ferroviaria di Monza finisce sotto un treno. Il destino decide di risparmiargli la vita, ma gli porta via entrambe le gambe. I medici riescono a riattaccare l’arto sinistro, ma la vita di Andrea aveva già preso una strada in salita con una pendenza maggiore rispetto ai suoi coetanei. Vive la sua infanzia cresciuto dai nonni che lo avvicinano allo sport. Inizia con il nuoto, ma si avvicina presto alla bicicletta grazie allo zio e a un caro amico che gareggiava sulle due ruote. Andrea s’innamora di questo mondo e si convince che, nonostante la disabilità, può e vuole essere come gli altri. Anzi, può fare anche meglio. Inizia, quindi, per divertimento a correre in bici in anni in cui lo sport paralimpico era agli albori. Ma, si sa, se qualcuno ha talento ed è affamato, una strada per realizzare i suoi sogni la trova e, se così non è, se la costruisce. Questa è la storia di Andrea Pusateri, l’abbattitore dell’impossibile.

Dalle prime pedalate alla Coppa del Mondo

“Mi sono innamorato del ciclismo ancora prima di praticarlo a livello agonistico – racconta –. Dal 2008 ho iniziato a partecipare alle gare di paraciclismo, cavandomela discretamente: ho conquistato 10 titoli italiani e 5 podi mondiali. Nel 2013 sono entrato a far parte della Nazionale italiana, vincendo l’anno successivo a Schenkon, in Svizzera”.
“Ed è proprio nei periodi più belli, quelli dove ti senti anche un po’ invincibile, che la vita ti ricorda di essere un umano – continua Andrea –. Nel 2015, mentre stavo preparando la gara più importante della mia vita, ho avuto un grave incidente in provincia di Como. Sono caduto dalla bicicletta e sono rimasto per una settimana in coma farmacologico. Fortunatamente, sono riuscito a superare anche questa nuova sfida, senza danni permanenti. Ho ricominciato ad allenarmi duramente per la gara che stavo preparando prima dell’incidente: la Coppa del Mondo a Maniago, alla quale non solo ho partecipato, ma ho vinto. Questa vittoria mi ha cambiato davvero la vita dal punto di vista sportivo. Ho ottenuto, poi, diverse vittorie e ottimi piazzamenti in altre gare, italiane e internazionali, fino al 2019 quando ho deciso di provare un nuova avventura”. 

Il mio supereroe

“Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di essere dei supereroi, affascinati dal mondo dei film Marvel e dai fumetti di Stan Lee – racconta Andrea –. Ecco, anche a me è successo e ho provato davvero a trasformarmi in uno di loro. Nel 2019, grazie al mio allenatore Fabio Vedana, ho cominciato ad allenarmi per riuscire a completare un Ironman. Non è stata una preparazione facile, sia dal punto di vista mentale sia fisico. Nel 2021 ho completato l’Ironman di Barcellona. È stata una grande soddisfazione per me e un’ulteriore dimostrazione che i limiti sono solo illusioni”.
“Vorrei raccontare le mie vittorie e le mie soddisfazioni, ma, ad essere sincero, non posso negare di aver attraversato molti momenti bui – prosegue –. Ritengo che questi siano fondamentali per la crescita di ognuno di noi. I momenti difficili, di stress e nervosismo ci sono e ci saranno sempre, come i momenti belli: sta a noi superarli e andare avanti. Ho sempre avuto la mia famiglia che mi è stata vicina, ma, ammetto, la mia fonte d’ispirazione primaria sono sempre stato io. Non esagero: spesso mi sono tirato fuori dal fango da solo, trovando la vera forza dentro me stesso. Se mi chiedessero chi è il mio eroe oggi, risponderei che sarò io tra 10 anni, ma, trascorso questo tempo, il mio esempio sarò sempre io ma tra altri 10 anni. Questo perché avrò sempre una persona da rincorrere: migliorerò e mi allenerò ogni giorno per essere il mio esempio, il mio supereroe”. 

Libertà: la vittoria più grande

“Durante la mia vita ho avuto la fortuna di incontrare delle persone che hanno contribuito alla mia crescita, come persona e come atleta. Una grande forza l’ho appresa, però, anche dai miei due cani, Sally e Maya – confessa Andrea –. La potenza emotiva degli animali spesso supera quella degli esseri umani. Sally e Maya mi hanno reso una persona più completa sotto vari punti di vista. Mi hanno fatto scoprire il piacere delle camminate. Sono anche diventati virali sui social alcuni miei video in cui i miei cani prendevano il posto della mia gamba mancante mettendosi sotto di me e aiutandomi a camminare. Questa è un’altra dimostrazione della grande sensibilità degli animali”.
“Ho avuto la fortuna di vincere molto nella vita. Il mio successo più grande, tuttavia, è quello di essere libero, di poter fare ogni giorno quello che mi piace. Questo penso che non abbia prezzo. Da poco mi sono lanciato in una nuova avventura: ho iniziato a fare live di allenamento su Twitch. Voglio mostrare alla gente che, nonostante una disabilità, si può davvero fare di tutto se si vuole. Non solo allenamenti: porterò anche delle live delle mie gare. Voglio trasmettere un messaggio alle persone che mi guarderanno: nonostante una sfiga c’è sempre una strada per andare avanti. Non mollate!”. 

 

Riccardo Magagna

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