5 Febbraio 2023

Gravel: pedalando all’interno dei confini di una città

Il termine Gravel, tra gli appassionati di questa disciplina, è sinonimo di libertà, immersione nella natura e scoperta. Quando pensiamo alla gravel bike ci tornano alla mente lunghe avventure sterrate e panorami sconfinati.

Ma siamo certi che tutto questo non possa essere ricreato pedalando all’interno dei confini di una città?

Un esempio di gravel urbano è il percorso Into Vicenza, proposto da Into Prealps bike adventure, un progetto che promuove il territorio vicentino attraverso la realizzazione di percorsi di giornata e di più giorni, proposti gratuitamente a chi pratica il cicloturismo sportivo.

La città del Palladio

Vicenza è una città di provincia che sorge ai piedi dei Colli Berici, rilievi di origine morenica alti meno di 500 metri. Il suo centro storico, delimitato da antiche mura di origine medievale, è caratterizzato dai meravigliosi palazzi progettati da Andrea Palladio. Nel 1994 la città di Vicenza ha ottenuto il riconoscimento Unesco, diventando patrimonio mondiale dell’umanità. Con questi presupposti, realizzare un percorso gravel cittadino bello e interessante è stato decisamente più semplice. Ma adesso agganciamo i pedali e partiamo!

Piazza dei Signori e il centro storico

La traccia Into Vicenza, che si sviluppa su 46 km e 250 metri di dislivello, prende il via da Piazza dei Signori, il salotto buono della città di Vicenza. A delimitare un lato della piazza, una delle più grandi opere del Palladio, la Basilica Palladiana, un palazzo costruito intorno alla metà del 1500 che insieme alla Loggia del Capitaniato, anche questo opera del Palladio, la Torre Bissara e il palazzo del Monte di Pietà “incornicia” nel migliore dei modi questo spazio. Si esce da Piazza dei Signori e si percorre corso Fogazzaro passando davanti a Palazzo Valmarana Braga (costruito nella seconda metà del 1500) e alla Chiesa di San Lorenzo, realizzata in stile gotico alla fine del XIII secolo.

Tra le bellezze dei Colli Berici, fino a Monte Berico

Lasciamo le mura della città in direzione sud-ovest, cercando di sfruttare ciclabili, passaggi pedonali e stradine che passano all’interno dei quartieri limitrofi al centro. Per superare la linea ferroviaria, scegliamo il ponte pedonale che porta in zona Ferrovieri, una scelta dettata dalla volontà di evitare il vicino cavalcavia, pedalabile ma privo di ciclabile. Spingiamo e accompagniamo la bicicletta sui gradini del ponte sfruttando lo scivolo laterale e iniziamo finalmente ad immergerci nella natura, tra le prime propaggini dei Colli Berici e gli argini del fiume Retrone. La deviazione all’interno del “Bosco del Ponte del Quarelo” è obbligatoria. Questo, infatti, è un angolo di pace e tranquillità, solcato da canali e sentieri tra gli alberi, che sembra lontano centinaia di km dal traffico e dal caos della città. Ancora alcune belle sterrate in terra e ghiaia e ci ritroviamo in località Gogna. Passando per la palestra di roccia del Cai di Vicenza, ricavata da una cava dismessa, risaliamo i tornanti sterrati del Parco della ex Colonia Bedin fino a raggiungere il colle di Monte Berico. Dal Piazzale della Vittoria possiamo ammirare Vicenza dall’alto e l’imponente Basilica con il lungo portico che dalla città sale fino alla sommità del colle, anche questo progettato da Andrea Palladio.

Da Est a Ovest attraversando il Bacchiglione

Iniziamo la discesa e imbocchiamo Via San Bastiano fino a Villa Valmarana ai Nani, famosa per ospitare al suo interno i favolosi affreschi di Giambattista Tiepolo. Il nome “Ai Nani”, deriva dalle 17 statue di grotteschi nani posti sulle mura di cinta che si possono contemplare anche dall’esterno della villa. Proseguiamo per la strada che in breve diventa sterrata e si restringe ( andiamo adagio perché frequentata da numerosi pedoni), fino a raggiungere gli scalini finali che ci obbligheranno a scendere dalla bicicletta per qualche metro. Ci dirigiamo ora verso la parte est della città. Alcune lunghe ciclabili ci accompagneranno a Bertesina, piccola frazione di Vicenza, dove avremo la possibilità di vedere Villa Gazzotti, anche questa progettata da Andrea Palladio nel 1542 e ora purtroppo in stato di degrado.

Puntiamo ora verso zona Anconetta sempre lungo ciclabile, ed entriamo poi in località Saviabona. Attraversiamo un piccolo boschetto e un ponte pedonale sul fiume Astichello fino a quando, passando per il quartiere Laghi, ci troveremo a Polegge, il punto più a nord di tutta la traccia. Costeggiamo il fiume Bacchiglione nella zona chiamata “Livelon”, dove in estate è possibile prendersi una pausa e rinfrescarsi. Da lì a poco lo attraverseremo approfittando di un ponticello ad uso agricolo e passeremo nella zona ovest della città. Raggiungiamo ora il bosco urbano delle risorgive da dove sgorgano le acque della falda acquifera che emerge dal sottosuolo. Nei periodi caldi anche qui è possibile godere di un po’ di refrigerio.

L’ultima parte del percorso

Superate le Risorgive, troviamo sulla nostra sinistra l’ex Convento delle Maddalene, una costruzione realizzata intorno al 1300 che si conserva ancora in buono stato come anche  l’adiacente chiesa detta “Chiesa delle Maddalene vecchie”. Siamo ormai al termine di questo percorso gravel urbano, ci rimane solo un’altro piccolo dislivello da superare. E’ la Strada del Monte Crocetta, che in breve svolta decisamente a sinistra e diventa sterrata fino quasi a Villa Teodora, una costruzione ottocentesca posta su un piccolo colle che domina la pianura sottostante. Scendiamo velocemente percorrendo i due ripidi tornanti per ritrovarci sulla ciclabile che corre lungo la trafficata Strada del Pasubio. Per superare in sicurezza la grande rotatoria di Villaggio del Sole, dobbiamo allungare un po’ il percorso e sfruttare passaggi pedonali e marciapiedi, dove porteremo la bici a mano per qualche breve tratto. Ci immettiamo sulla ciclabile di Viale Trento e ancora su lunghe e sicure ciclabili dei quartieri interni che ci porteranno nuovamente in Piazza dei Signori, dove ci concederemo finalmente un caffè ammirando le grandi opere dell’Architetto Andrea Palladio.

Conclusioni e consigli

Into Vicenza è un percorso urbano ma con molti tratti fuoristrada. Un percorso facile con brevi salite affrontabili da chi abbia un minimo di allenamento e possegga una gravel bike oppure una mtb. Abbiamo indicato nella descrizione i luoghi di interesse storico e culturale che si incontrano lungo il percorso, ma basta spostarsi solo di qualche centinaio di metri per visitarne altrettanti. Quindi se avete tempo a disposizione, non esitate a farlo. Le strade percorse sono per lo più a traffico limitato e si pedala spesso su ciclabili dove il traffico è intenso, si raccomanda comunque prudenza soprattutto in entrata e uscita dalla città. A questo proposito, sul sito Into Prealps bike adventure, abbiamo pubblicato un piccolo manuale di sopravvivenza per il ciclista dove diamo qualche suggerimento per affrontare in sicurezza il traffico a bordo della nostra amata bicicletta.

Traccia gpx del percorso e video sono invece disponibili il pulsante

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