12 Aprile 2024

Gravellate milanesi, dai Navigli alle Vigne

Chi ha detto che i Navigli siano degni di nota solo per la movida milanese? Cari gravellisti lombardi (e non) preparatevi a cambiare idea.

Tipo di percorso: Percorso ad anello per bici gravel, mtb ed e-mtb
Durata: Un giorno
Partenza: Santa Maria in Binda, Nosate ( MI)
Arrivo: Santa Maria in Binda, Nosate ( MI)
Località toccate: Parco del Ticino Lombardo e Parco del Ticino Lago Maggiore; Naviglio Grande, Canale Villoresi, Colline Novaresi

★★★★☆

Km: 66km
Dislivello: +450 metri

Quando è meglio affrontarlo: Consigliato il primo periodo autunnale o in primavera. Da evitare in inverno causa terreno argilloso e in estate per il caldo eccessivo e gli abbondanti rovi.
Pneumatici utilizzati: Per terreni smossi, tassellatura media
Tipologia di bici consigliata: Gravel e mtb

Descrizione del percorso

Quello che vi presentiamo oggi è un percorso che richiede un buon allenamento, poiché l’80% delle superfici che andremo a percorrere sono sterrate e tra le colline novaresi le pendenze, seppur brevi, sono notevoli. 

Il tracciato prende il via dalla caratteristica chiesetta di S.Maria in Binda, sull’alzaia del Naviglio Grande milanese e si dirige subito sul brecciolino lungo il Canale Villoresi, passando per uno dei borghi più belli e antichi sul Naviglio, Tornavento. Il nome di questo paese deriva da ‘turris naventium’, cioè una torre utilizzata come punto di riferimento per i barcaioli che scendevano lungo il Ticino, ed è famoso per il belvedere di Piazza Parravicino, da cui ammirare la valle del Ticino incorniciata dalle Alpi. Da qui si può facilmente osservare il Monte Rosa e nelle giornate più limpide si riesce a scorgere anche il Monviso. 

Proseguendo sul canale si arriva, poi, al Ponte sul fiume con cui si varca il confine regionale e si entra nella sponda piemontese.Percorriamo le lunghe e scorrevoli strade bianche della vallata di Oleggio, tra vecchie cascine e maneggi che conducono alle pendici delle colline novaresi. 

Attraversando i comuni di Mezzomerico e Suno, città del vino, ci perdiamo facilmente tra vigneti, vecchie strade di ghiaia e ciottoli. I panorami che ci circondano sono splendidi e abitati da svariati animali selvatici (non è raro incontrare branchi di caprioli). Il percorso inizia a farsi via via sempre più impegnativo: le pendenze non sono eccessive, ma unite al fondo sconnesso rappresentano una bella sfida! Questo punto del percorso merita, dunque, una sosta. Ci si può fermare dopo la vecchia strada ciottolata che conduce all’Osservatorio Galilei Galilei, oppure subito dopo, ai piedi della Panchina Gigante, che si staglia tra le vigne. Il tracciato costeggia la Preja da Scalavé, anche detto “Masso delle streghe”, un grande sasso adagiato sulle sponde del ruscello Riazzone, luogo altrettanto meritevole di una piccola escursione.

Dalle colline ci si dirige di nuovo verso i boschi e le brughiere della Vallata del Ticino, tra il canale Regina Elena e la ciclabile sulla sponda del fiume Ticino, attraverso la campagna piemontese e nel territorio di Cameri. Da una balza di erosione del fiume sorge una splendida villa del 500, oggi sede dell’ente del Parco del Ticino Lago Maggiore: Villa Pichetta. Da qui si ridiscende verso la valle e, lungo i sentieri che costeggiano il vecchio Naviglio e il Naviglio Grande in zona Turbigo, si fa ritorno alla chiesetta del 500 da cui eravamo partiti e alle cui spalle si trova il Binda Bici Bar. Si tratta di un punto di ritrovo frequentato da così tanti ciclisti che i panini sul menù portano i nomi dei corridori a due ruote più famosi (per esempio il “Panino Noè” con la porchetta). Una più che meritata ricompensa ricompensa dopo lo sforzo compiuto!

Punti di interesse

Chiesetta Santa Maria in Binda, Piazza di Tornavento, Osservatorio Galileo Galilei di Suno, Preja de Scalavé, Villa Picchetta di Cameri.

Suggerimenti (consigli tecnici, dove alloggiare/mangiare)

Binda Bici Bar

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