Progetto finanziato dall'Unione Europea
23 Aprile 2024

La Val Tramigna, fra castelli, vigneti e pievi romaniche

Un percorso gravel nella terra del Recioto, del Soave e dell’Amarone, vini dalla fama mondiale.

Tipo di percorso: il percorso è per la maggior parte su strade bianche, con alcuni brevi tratti di single track e di piccole strade secondarie.

★★★★☆

Km: 42km
Dislivello: +910 metri

Le salite sono lunghe, con qualche tratto impegnativo, e richiedono un buon allenamento. Le strade sono in genere in buone condizioni, c’è solo qualche breve tratto sconnesso.

Quando è meglio affrontarlo:  il percorso è buono in qualsiasi stagione. La salita da Costalunga a Fittà è molto soleggiata, per cui è meglio evitare di farla in piena estate nelle ore più calde.
Pneumatici utilizzati: da 40 a più larghi, adatti all’off road
Tipologia di bici consigliata: Gravel e mtb

Descrizione del percorso

La Val Tramigna è una piccola valle della Lessinia, poco abitata e interamente votata all’agricoltura. Vigneti e uliveti dominano il paesaggio e tutta la zona è inserita nei vini Doc della Valpolicella e del Soave. Si tratta, dunque, di un paesaggio perfetto per una gravellata. Partiamo per il nostro giro dal comune di Soave, città murata eletta “Borgo più bello d’Italia” nel 2022. Ci si può arrivare comodamente in auto, c’è un ampio parcheggio sul lato Est delle mura. Entriamo subito dalla porta principale e, risalendo via Roma, attraversiamo il centro storico. Lungo la via, ci sono i punti vendita di alcune delle cantine più famose. In autunno, durante il periodo della vendemmia, e Natale, sotto alla porta d’accesso pedonale vengono appesi ad appassire migliaia di grappoli d’uva Garganega, con cui viene prodotto il famoso Recioto, il vino passito tradizionale.

Attraversato il centro storico, usciamo sul lato Nord delle mura e, dopo una breve rampa, prendiamo una stradina sulla destra, che comincia a salire in modo deciso e ci porta sulla collina a fianco della rocca Scaligera in un punto in cui troveremo il percorso dei “10 capitelli”, un tracciato su strade bianche tra i vigneti che congiunge Soave a Monteforte d’Alpone. Anche Monteforte ha il suo antico castello, passato il quale seguiamo l’argine del torrente Alpone fino a Costalunga.

Da qui, a fianco della villa Cappuccina, comincia la salita fra i vigneti che ci porta a Fittà. Si segue un lungo tratto dell’alta via della Val d’Alpone. La vista sulla valle e sulle montagne, soprattutto sul gruppo del Carega, è molto bella. Fittà è un piccolo borgo agricolo molto caratteristico, con le case di pietra vulcanica. Subito dopo si raggiunge Castelcerino, con il suo belvedere sulla pianura. Da qui, nei giorni limpidi, la vista arriva addirittura agli Appennini.

Poco più avanti, c’è un tratto un po’ più sconnesso, con alcuni pezzi di single track dove, se è piovuto di recente, bisogna prestare attenzione al fango. Attraversata la provinciale che scende a Montecchia di Crosara, in località Monti, si prende il Cammino degli Iris, una lunga strada bianca con alcuni tratti in salita. Si attraversano splendidi vigneti fino alle poche case di Caltrano, subito dopo le quali si trova una meravigliosa fontana coperta in cui scorre un’acqua fresca e limpida, luogo perfetto per una breve sosta e un refill alle borracce. Ancora un chilometro e arriviamo a Campiano, gioiello sulla cima di un piccolo poggio. La posizione più bella per godere del panorama è sul lato Sud della chiesa, dalle panchine all’ombra dei cipressi. La valle, da qui, è caratterizzata da lunghi muretti a secco di pietra bianca, filari di cipressi e ulivi, vigneti su piccole terrazze, nonché dall’imponente castello di Illasi. L’atmosfera è incantevole! Vicino ai cipressi c’è anche una curiosa serie di cartelli che indicano la direzione e la distanza da tutte le principali città del mondo. Da Campiano, vicino alla fontana coperta, parte una dolce strada di ghiaia che si inoltra nella valle, fra piccoli borghi di pietra, pascoli, boschi, sorgenti e cascate.

L’ultimo borgo, prima di scendere in fondo alla valle per attraversare il fiume, è Contrà Cattazzi, un luogo magico provvisto di una piccola, ma nota erboristeria. Da Contrà Cattazzi la discesa si fa ripida, ma mai pericolosa. Si entra in un fitto bosco, ricco di sorgenti d’acqua e si scende fino al ponte sul torrente Tramigna. La salita sull’altro lato della valle è impegnativa, dato che c’è un tratto (breve, per fortuna) che supera il 15% di pendenza. La fine della salita giunge presso il capitello di Sant’Anna, da dove si vede la Val d’Illasi e dove si incrocia la “Vecia via della lana”, un antico tracciato che veniva usato per trasportare la lana grezza dalle montagne della Lessinia fino ai lanifici in pianura.

Seguiamo la via della lana verso Sud. La strada bianca ha un buon fondo e presenta una dolce discesa. Un lungo tratto prima della chiesetta romanica di San Felice scorre fra ulivi secolari. Da San Felice, sempre sul crinale, prima si sale fino al possente castello di Illasi e poi si scende fra ulivi e vigne, passando vicino a villa Trabucchi, fino a San Vittore, frazione di Colognola ai Colli. Da lì, percorrendo una piccola strada, si raggiunge il cimitero di Soave e, infine, si ritorna al nostro punto di partenza.

Suggerimenti (consigli tecnici, dove alloggiare/mangiare)

Nella zona sono presenti delle splendide cantine da visitare, fra cui segnaliamo :

https://www.coffele.it

https://www.pieropan.it/tenute/soave

https://www.cantinafilippi.it

https://www.lacappuccina.it

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