L’estate porta con sè caldo, certamente, ma anche più tempo libero per vivere avventure che, nel resto dell’anno, è più difficile programmare, come ad esempio un bel viaggio in gravel bike di quattro giorni alla scoperta della provincia di Vicenza. Un percorso tra colline, laghi, argini e il fresco della montagna vicentina, bellissimi luoghi naturali, storia, cultura e tante eccellenze enogastronomiche.
Il progetto Into Prealps
Into Prealps bike adventure è un progetto di cicloturismo sportivo che nasce nel 2021 per promuovere la provincia di Vicenza e trasformarla in una bike destination internazionale.
Tanti percorsi di giornata e di più giorni per scoprire natura, cultura, storia ed enogastronomia di un territorio che ha tantissimo da offrire a chi ama viaggiare “slow”.
Il percorso ai raggi X
Obiettivo di questo percorso ad anello è far scoprire la provincia di Vicenza e le sue bellezze in quattro giorni. Il percorso, 400 km e 6.000 metri di dislivello, richiede un allenamento medio. La prima parte del percorso è abbastanza pianeggiante, mentre la seconda si svolge in montagna. La terza, infine, è praticamente piana e riporta a Vicenza, punto di partenza del tour. Molte strade secondarie, ciclabili e sterrate richiedono una discreta tecnica di guida, oltre a rapporti e gomme adeguate per muoversi sulle forestali di montagna. Da prendere con calma la prima giornata, per via della bassa quota e delle conseguenti temperature elevate, mentre dal secondo giorno s’inizia a salire e pedalare al fresco. È sconsigliata in inverno per via della presenza di neve in quota.
Giorno 1
La partenza di questa traccia avviene da Vicenza, città Unesco. In centro, meritano una visita la Basilica Palladiana, il Teatro Olimpico (il più antico teatro coperto del mondo), i Chiostri di Santa Corona e il Palazzo Chiericati. Consiglio di concedersi una giornata prima o dopo aver percorso la traccia, proprio per visitare la città.
S’inizia a pedalare subito tra meraviglie architettoniche come Villa Valmarana e la Basilica di Monte Berico che si raggiunge costeggiando i portici realizzati su progetto di Andrea Palladio. Si scende ai piedi dei Colli Berici per un po’, per poi risalirli e scendere dall’altro versante che ci porta a Lonigo lungo la ciclabile che costeggia il fiume. Risaliamo nuovamente le colline e passiamo nei pressi di Villa Pisani, altra opera progettata da Palladio. Scendiamo a Villa del Ferro dove possiamo vedere Villa Custoza Lazzarini, villa del 500 ispirata alle opere di Vincenzo Scamozzi.
Pedaliamo sotto i Colli Berici in direzione nord con vista sui Colli Euganei passando per borghi antichi, mulini e ville venete. Arrivati nel borgo di Costozza, s’inizia a salire su strada sterrata passando per l’antica Pieve di San Maura Abate e si scende al Lago di Fimon, residuo glaciale del periodo quaternario, ora area protetta. Qui una pausa è d’obbligo per ammirare la bellezza del luogo e fare uno spuntino sulle sue rive.
Ci “immergiamo” ora nella pianura che ci porterà a Bassano del Grappa, meta consigliata per concludere la prima tappa di questo percorso. Ci accompagneranno in questo tratto di traccia strade secondarie, ciclabili e argini che ci porteranno a costeggiare il fiume Brenta, via privilegiata per raggiungere la bellissima città del Ponte Vecchio evitando le strade asfaltate. A Bassano si arriva con 160 km e circa 1.500 d+ nelle gambe, ma è impossibile non visitare il bellissimo centro storico della città. Una possibilità di alloggio decisamente bike friendly è il Bike Hotel alla Corte (https://www.allacorte.bike/) che si trova a pochi passi dal centro storico.
Giorno 2
Si parte da Bassano del Grappa attraversando (con biciclette rigorosamente a mano) il Ponte Vecchio e si segue la ciclabile della Valsugana che costeggia il fiume Brenta.
Si supera Villa Angarano e s’inizia a risalire la valle passando per Oliero (le grotte meriterebbero sicuramente una visita ma il tempo è quello che è) e, superato Cismon del Grappa, si risalgono i tornanti che ci porteranno a Enego, uno dei sette comuni dell’altopiano. Lungo stradine in parte asfaltate e in parte sterrate, inizieremo ad attraversare l’Altopiano di Asiago da este a ovest.
Passeremo per il rifugio Valmaron, le malghe della Piana di Marcesina (famosa perchè in inverno raggiunge bassissime temperature) e il rifugio Campomulo, dal quale scenderemo prima verso Gallio e poi ad Asiago. Con 90 km e quasi 2.000 d+ nelle gambe, anche il secondo giorno si chiude. Asiago è il centro nevralgico dell’altopiano e offre molte possibilità di vitto e alloggio. A circa 6 km dal centro cittadino c’è il Camping Ekar Asiago (https://www.campingasiagoekar.com/), facilmente raggiungibile anche da Gallio.
Giorno 3
Partiti da Asiago, si segue la ciclabile del trenino, via quasi per intero sterrata ricavata dalla massicciata de “La vaca mora”, un trenino a vapore che saliva dalla pianura e arrivava ad Asiago e attivo fino al 1954. Arrivati a Cesuna, si percorre la strada delle malghe, anello panoramico che corre a circa 1.000 metri di altitudine con una vista stupenda sulla Valle dell’Astico e sulla pianura vicentina, passando ai piedi del Monte Paù, il Monte Faoro e al Monte Corno con il suo inconfondibile monumento ai caduti.
Proseguiamo verso est per la Val di Granezza e giriamo intorno al Monte Ekar, che, per chi non lo sapesse, ha dato il nome al famoso gruppo gravel prodotto da Campagnolo. Percorriamo ora la Valbella, la Val di Melago e saliamo sul Col del Vento e sul Col dei Remi, così chiamato perchè era da qui che veniva ricavato il legname per costruire le barche della Serenissima Repubblica di Venezia.
Puntiamo verso Rubbio, da dove possiamo godere di un bellissimo panorama su Bassano del Grappa e Marostica. Dopo un passaggio in Val di Pozzolo, iniziamo a scendere verso la Valrovina e da qui a Marostica, punto consigliato per chiudere questa terza tappa con 90 km e 1350 d+ accumulati. Marostica è una bellissima città ricca di storia, con i suoi due castelli (inferiore e superiore) e la piazza degli Scacchi; merita senza dubbio una visita.
Giorno 4
Ci svegliamo con l’idea che la maggior parte della fatica è alle nostre spalle. Ci aspetta solo qualche breve salita per ammirare le Bregonze, i colli delle Pedemontana vicentina che si trovano sotto l’Altopiano di Asiago e le belle ville venete di Lugo di Vicenza, Villa Godi Malinverni e Villa Porto Godi, entrambe attribuite, ancora una volta, all’architetto Andrea Palladio.
Scendiamo verso Sarcedo e seguiamo per alcuni tratti il torrente Astico, per spostarci poi verso ovest e attraversare le risorgive del Bacchiglione in zona Vivaro di Dueville, acqua che sale dalla falda del sottosuolo che da origine al fiume Bacchiglione, che seguiremo tra strade, ciclabili e argini per arrivare nel centro di Vicenza. Questa tappa, decisamente rilassante rispetto alle altre, si chiude con 70 km e 600 d+.
Come scaricare la traccia
Cliccando su questo link è possibile ottenere maggiori informazioni e scaricare la traccia gpx del percorso. Una volta completato il percorso, è possibile aggiungersi ai finisher compilando un semplice form e inviando le foto dei punti di passaggio indicati nella mail che verrà inviata.
Da qualche tempo è stata anche realizzata una t-shirt ricordo del percorso. Acquistandola, si avrà anche la possibilità di prenotare una video chat con Roberto Pellizzari, l’ideatore del progetto Into Prealps che potrà consigliare sui luoghi da visitare, dove alloggiare e su quale sia il migliore set up per affrontare questo percorso.