Progetto finanziato dall'Unione Europea
20 Novembre 2023

Meglio un gps oppure uno smartphone per le nostre avventure in gravel bike?

Un argomento molto discusso tra gli appassionati della nostra disciplina, che noi cercheremo di approfondire elencando pro e contro di entrambe le soluzioni.

Breve storia del ciclocomputer e del gps per il ciclismo

Fino agli anni 70 i ciclocomputer erano dei semplici contachilometri analogici che attraverso una guaina e un giunto cardanico, segnavano meccanicamente la velocità e i km percorsi. Per arrivare a vedere qualcosa di più vicino agli attuali ciclocomputer, dobbiamo andare ai primi anni 80, quando apparvero i primi ciclocomputer digitali.

Un grosso sensore alla forcella, un magnete fissato ai raggi e un filo che a spirale risaliva la guaina del freno anteriore fino al manubrio dove si collegava ad un piccolo display a cristalli liquidi grande come un orologio da polso, questo erano i primi ciclocomputer “moderni”. Le informazioni erano poche ed essenziali; velocità, km percorsi e media. Solo negli anni 90 venne introdotto anche il sensore che calcolava la cadenza di pedalata. Per vedere montati sul manubrio delle nostre biciclette i primi ciclocomputer gps, dobbiamo però arrivare agli anni 2000, con i primi dispositivi che calcolavano il dislivello accumulato. Un ulteriore passo avanti fù la possibilità di navigazione, prima solo con indicazioni di svolta e successivamente aggiungendo la cartografia. Una vera e propria rivoluzione, avvenuta appena una decina di anni fa.
Oggi, un moderno ciclocomputer gps, ha un peso di qualche decina di grammi, un’autonomia almeno di una giornata e la possibilità di essere interfacciato con il nostro smartphone tramite bluetooth per scaricare nuove tracce, inviare avvisi in caso di incidente, visualizzare messaggi, ecc. Anche i costi dei ciclocomputer gps si stanno progressivamente abbassando, tanto che oggi possiamo acquistarne di ottimi ad un costo inferiore ai 200 euro.

Lo smartphone e la navigazione gps

Fin dalla sua nascita gli smartphone sono stati dotati di un’antenna gps e applicazioni con mappe per la navigazione e la geolocalizzazione. Con gli anni se ne è diffuso l’utilizzo e le app di navigazione sono migliorate al punto di aver sostituito in poco tempo i navigatori gps per le auto.
Dall’auto alla bicicletta il passo è stato breve, così che molte aziende hanno iniziato ad immettere sul mercato specifici sistemi di fissaggio al manubrio.

Pro e contro dell’utilizzo del ciclocomputer gps in bicicletta

Iniziamo a descrivere pro e contro del ciclocomputer gps, perchè anche questo dispositivo può riservare qualche sorpresa.

PRO

  • Strumento espressamente studiato per l’attività ciclistica.
  • Dispositivo molto leggero e robusto.
  • È completamente impermeabile.
  • È di ridotte dimensioni.


CONTRO

  • Costo impegnativo.
  • Curva di apprendimento che può essere complessa.
  • Dedicato esclusivamente all’utilizzo in bicicletta.

Pro e contro dell’utilizzo dello smartphone in bicicletta

Un dispositivo pensato per un utilizzo quotidiano come lo smartphone può sicuramente adattarsi ad altri usi, ma con alcuni limiti.

PRO

  • Tutti possediamo uno smartphone, quindi l’unico costo da affrontare per usarlo in bicicletta è quello del supporto al manubrio.
  • Buona curva di apprendimento, perché è un dispositivo di uso quotidiano che quindi conosciamo.
  • Grandissimo display.


CONTRO

  • Lo smartphone è il dispositivo che ci permette di richiedere soccorso in caso di incidente. Trovarsi in difficoltà e con lo smartphone senza batteria potrebbe essere un problema, al limite meglio avere due dispositivi separati.
  • Lo smartphone non è un dispositivo molto robusto. Anche se protetto da una robusta cover e da pellicola protettiva, risulta comunque fragile rispetto ad un ciclocomputer gps.
  • Con un uso intensivo del gps la batteria dello smartphone si scarica molto velocemente e si surriscalda tanto da potersi danneggiare.
  • L’esposizione a polvere, fango e urti accidentali è sempre possibile quando si utilizza lo smartphone in bicicletta, ma è la pioggia è il nemico numero uno del nostro dispositivo personale. Nel caso ci trovassimo sotto ad un acquazzone, l’unica cosa che possiamo fare è toglierlo dal manubrio e metterlo all’asciutto. In queste condizioni la navigazione diventa quindi impossibile.

Conclusioni sull’utilizzo dello smartphone o del ciclocomputer gps

Per i neofiti del mondo gravel o per chi normalmente si avventura in uscite di 2-3 ore, lo smartphone può essere il giusto compromesso per iniziare a pedalare in luoghi sconosciuti senza dover affrontare grossi investimenti.
Ma appena la passione per la scoperta e l’avventura inizia a crescere, forse è meglio passare a un ciclocomputer gps, che ci può garantire maggiore affidabilità e la tranquillità di potersi avventurare in territori sconosciuti senza brutte sorprese.

Roberto Pellizzari

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