Greetings from the MoonA! Non è solo un modo di dire o la frase scritta su un adesivo (frutto di debite modifiche alla “veneta”), ma il senso ultimo di un lavoro messo in atto con anima e cuore da un cerchio ristretto di persone che hanno, davvero, saputo dare il massimo. La Longravel è una social ride non competitiva che si è svolta il 22 giugno, con partenza alle 18.30. È stata concepita come evento a numero chiuso, per permettere agli organizzatori di avere sotto controllo la sicurezza di tutti i partecipanti. La partenza era prevista da Longare, una località nei pressi di Vicenza dalla quale poi, per un gioco di parole, ne è nato il nome. È stata una ride aperta sia alle gravel sia alle mountain bike, a percorso unico: una cinquantina di chilometri con 450 metri di dislivello.
«Guardatevi tanto attorno»
Sono queste le parole di Niccolò Rainone, l’ideatore e curatore della prima edizione partita con il botto. All’inizio della ride, Rainone ha voluto esprimere quello che per lui è il senso di tutto il grande lavoro che ha permesso un evento così ben organizzato. Sì, perché di manifestazioni cicloturistiche ormai ce ne sono tantissime, ma quello che anche noi di Gravel Magazine abbiamo percepito pedalando tra i sentieri di Longare e dintorni, è stata la volontà di rendere consapevoli le persone della bellezza del paesaggio che le circonda e che, spesso, si dà per scontata. I colli Berici regalano, infatti, panorami mozzafiato che possono e anzi, devono essere ammirati con la giusta calma, senza pensare solo ad arrivare al traguardo nel minor tempo. È questo che contraddistingue infatti una social ride, la volontà in primis fra tutto di creare dei legami con le persone. Niccolò è un esperto di comunicazione e anche per questo progetto ha lavorato su due fronti: lato social, dialogando con la community di Instagram, e con il caro e vecchio “passaparola”. L’intento era portare all’evento un determinato target di persone, più o meno sue coetanee (quindi attorno alla trentina), e ci è riuscito! Questo ci fa capire quanto sia fondamentale avere una strategia di comunicazione ben definita e curata, che sappia “toccare” i punti giusti. Un’occasione per conoscersi e divertirsi dal vivo, concretamente, non solo dietro allo schermo di uno smartphone. Abbiamo apprezzato davvero tanto l’impegno di questo ragazzo, semplice e con una carica contagiosa. Insieme a lui ha lavorato sulla traccia Davide Tronca, giovane ciclista che, con il padre, Stefano Tronca, ha debitamente tracciato e curato il percorso, per creare un itinerario divertente, ma allo stesso tempo sicuro.