Chi va in bicicletta sa che si tratta di un’attività sportiva non esente da pericoli. Il traffico veicolare, le strade purtroppo sempre meno manutenute, la “leggerezza” con la quale l’automobilista guarda al ciclista, possono velocemente trasformare una bella uscita in bicicletta in una tragedia. La pratica gravel aiuta senza dubbio a ridurre il rischio di incidenti stradali, ma allo stesso tempo, il fatto di pedalare spesso in zone isolate, genera altre situazioni di rischio. Spingersi su sentieri isolati, single track tra i boschi o su strade di montagna, può comportare dei problemi, sia in caso di incidente meccanico, nonché peggio ancora, in caso di caduta.
Avere sempre con noi uno smartphone ha indubbiamente contribuito a migliorare in questi anni la situazione lato sicurezza, ma dobbiamo ricordare che ci sono ancora aree non coperte dal segnale. Da considerare, poi, che può succedere di trovarsi nella condizione fisica di non essere in grado di effettuare una chiamata.
Per tutti questi motivi e per aumentare ulteriormente la sicurezza di chi pratica un’attività outdoor, negli ultimi anni sono stati introdotti nel mercato alcuni sistemi di emergenza. In questo articolo faremo una carrellata su quanto il mercato offre, dal dispositivo più professionale ed evoluto al più semplice e a costo zero così che, a seconda del tipo di attività e del budget disponibile, possiamo decidere come rendere più sicura la nostra uscita in gravel bike.
Sistemi di emergenza dedicati, i tracker gps
I tracker gps sono dei dispositivi realizzati per segnalare la propria posizione in tempo reale. Non sono influenzati dalla disponibilità o meno di una copertura telefonica e dati perché utilizzano i satelliti per inviare le informazioni. Oltre alla posizione con i tracker, è possibile inviare e ricevere messaggi di testo con la sola copertura satellitare.
Solo qualche anno fa questi sistemi erano riservati, soprattutto per via dei costi dei dispositivi e degli abbonamenti, praticamente solo ai professionisti dell’outdoor. Oggi, invece, è possibile acquistare un tracker gps, che ricordiamo essere “indipendente” da navigatori gps, smartphone, ecc. a prezzi che partono da 150 euro per arrivare ai 400 euro circa dei più evoluti.
Ricordiamo che al costo del tracker va associato un abbonamento satellitare, il prezzo dell’abbonamento può variare dai 20 ai 60 euro mensili.
I navigatori gps per il ciclismo
I produttori di navigatori gps per il ciclismo da qualche anno stanno proponendo anche applicativi per la sicurezza del ciclista. Sono due le tipologie utilizzate e proposte, spesso insieme:
- Il live tracking è una funzione utilizzata da molti navigatori gps. Tramite l’applicazione sullo smartphone al quale si collega il navigatore, si può far sapere in tempo reale ai famigliari dove ci troviamo. In pratica si condivide un link del percorso che stiamo seguendo, così che da casa possano seguirci.
- Il sistema di rilevazione di incidenti del navigatore, invece, consiste in un accelerometro posto all’interno del dispositivo gps. Questo, in caso di caduta, si attiva e tramite l’app installata sullo smartphone e collegata via bluetooth, invia un messaggio preimpostato ai nostri contatti selezionati.
Angi, il rilevatore di incidenti che avvisa a casa quando cadi
Angi è un particolare dispositivo di tracking e rilevatore di impatti realizzato e commercializzato da Specialized, che si applica al casco. Attraverso un accelerometro e un giroscopio, misura le forze lineari e rotazionali che si sviluppano in caso di incidente o caduta e le invia tramite bluetooth allo smartphone con installata l’apposita applicazione. Il messaggio inviato comunica anche la posizione rilevata tramite gps.
Applicazioni per smartphone
Sono moltissime le applicazioni per smartphone che permettono di far sapere a casa dove ci troviamo e di inviare un messaggio di richiesta di assistenza. Dobbiamo, tuttavia, sempre considerare che l’applicazione funziona solo se c’è copertura del segnale.
Komoot
Komoot è conosciuta tra gli appassionati di gravel per la facilità con la quale si possono creare e seguire nuovi percorsi. Tra le tante funzioni presenti in Komoot c’è però anche il live tracking integrato, che permette di generare un link da condividere, e quindi fare in modo che a casa possano sempre sapere dove ci troviamo.
Per attivare il live tracking basta andare su Profilo, toccare l’ingranaggio in alto e poi Live tracking.
Vai al sito Komoot: https://www.komoot.com/it-it
GeoResq
GeoResq è un’app appositamente realizzata per le emergenze outdoor. È gratuita e gestita dal Soccorso Alpino nazionale, dal Cai e dal Ministero del Turismo.
GeoResq non è solo una semplice app, ma un vero e proprio servizio che dispone di una centrale operativa che riceve le richieste di aiuto e le coordina.
È possibile fare tre cose con GeoResq:
- Inviare una richiesta di aiuto alla centrale GeoResq che si incaricherà di mandare i soccorsi.
- Tracciare il percorso e farti seguire da casa. Le tracce vengono memorizzate sui server GeoResq e utilizzate dai soccorritori nel caso di invio di una richiesta di soccorso.
- Fornire le coordinate geografiche della tua posizione e indicare la località più vicina. Questa funzione è fondamentale per i soccorritori che così potranno venire in tuo aiuto.
Vai al sito GeoResq: https://web.georesq.it/
Google Maps
Google Maps dispone di una funzione chiamata condivisione della posizione che comunica dove ci troviamo. Per attivarla basta andare su Google Maps del nostro smartphone, toccare l’immagine del nostro profilo e “Condividi la posizione” → “Nuova condivisione” e decidere per quanto tempo condividerla e con chi.
WhatsApp è il sistema di messaggistica più utilizzato al mondo e tra le sue funzioni è presente la condivisione della posizione. Per attivarla basta andare sul simbolo + di una chat, selezionare Posizione → Condividi posizione in tempo reale e scegliere il periodo di tempo.
Conclusioni
Con questo articolo abbiamo voluto fare una panoramica sugli strumenti a pagamento o gratuiti che ci permettono di affrontare le nostre uscite in gravel con un po’ più di tranquillità.
Ricordiamoci comunque che a prevalere deve essere sempre il buon senso e la prudenza.