I due anelli
50 non a caso: il Giro del vino 50 ha preso proprio il nome dal chilometraggio dei suoi anelli che formano il tragitto. Il percorso infatti non è un unico anello, bensì l’unione di due che attraversano i sei borghi della Piana Rotaliana Königsberg: da Lavis a Roverè della Luna. L’itinerario può essere intrapreso da qualsiasi punto si voglia. Gli organizzatori consigliano, tuttavia, di partire dal paese che unisce i due cerchi, ovvero San Michele all’Adige, e di pedalare in senso antiorario, dato che i cartelli informativi seguono quella direzione. Si percorre così un anello alla volta. Ad accompagnare le pedalate, oltre ai suggestivi paesaggi, sono le circa cinquanta aziende vitinicole, in cui assaporare i migliori vini della zona e scoprire la cultura enogastronomica di questa terra.
Tra pianura e colline
Il Giro del vino si può fare in giornata senza tappe in circa cinque ore, ma il consiglio è quello di fermarsi a conoscere le aziende vitinicole, i produttori, i ristoranti e gli agriturismi della zona, per degustare i prodotti della tradizione. Per coloro che non vogliono perdersi nulla, si possono anche visitare luoghi di cultura, come il Museo etnografico trentino San Michele e il Giardino dei Ciucioi. Il terreno del percorso è un mix tra lo sterrato delle campagne, l’asfalto delle ciclabili e i sentieri dei boschi. Il tragitto è un’avventura tra punti pianeggianti e salite collinari. “Siamo un territorio di per sé che ha una varietà di paesaggio importante. Spaziamo dalle parti più pianeggianti alle zone più collinari fino a quelle montuose come Monte di Mezzocorona. Anche il Giro del Vino, con un dislivello di 646 metri, ha tratti pianeggianti ma anche tratti con una certa pendenza”, conclude Giulia Carli del Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg.
La traccia del percorso è scaricabile dal sito del Giro del vino 50.
Sofia Ballico