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20 Maggio 2024

Sic transit gloria mundi: la gravel nelle terre dell’Impero Romano

Il 4 maggio si è svolto Empire Lands, l’evento gravel che ha trasformato i gravellisti in centurioni per 10 giorni.

Pedalare nella Storia dell’Antica Roma. È questo il concetto che sta alla base di Empire Lands, l’evento gravel che ha portato i partecipanti indietro nel tempo, lungo le strade della Via Appia, considerata dai romani la “regina viarum”, una delle più grandi opere dell’ingegneria civile del mondo antico, ma anche di antichi borghi, monumenti e piazze.  

«Siamo davvero contentissimi perché dopo l’edizione zero dello scorso anno, Empire Lands è tornato carico e questa prima edizione, da poco conclusa, ha avuto molti commenti positivi – racconta a Gravel Magazine l’organizzatore Paolo Laureti –. I percorsi che abbiamo proposto erano il frutto di più di tre anni di lavoro. Empire Lands, che è il lato selvaggio del nostro evento su strada Race Italy, nasce dall’idea di far vivere i contrasti: road & off road, mare e montagna, borghi storici e città, storia millenaria e moderna. Proprio questa caratteristica è stata una delle più apprezzate». Tutti e tre i percorsi hanno avuto inizio da Silvi Marina (che è anche stato l’arrivo della traccia principale dell’evento, ndr.), denominata da Gabriele d’Annunzio come la “perla dell’Adriatico”.

I percorsi: tra epica e leggende

Il cavallo di battaglia, o meglio il centurione, per usare un termine da Impero Romano, di Empire Lands è stato il percorso “Legend“, che ha attraversato tre regioni e quattro parchi Nazionali, toccando sia il Mar Tirreno che il Mar Adriatico: un coast to coast unico nel cuore dell’Italia. Ma il menù di Empire Lands ha servito anche altre due portate: scopriamole, quindi, tutte e tre nel dettaglio. 

  • Epic: lungo 390 km con 6500 m di dislivello, questo tracciato ha portato i partecipanti da Silvi Marina fino a Roma, punto d’arrivo (per raggiungere nuovamente Silvi, i partecipanti hanno preso il treno). I protagonisti di questo itinerario sono stati il suggestivo borgo di Santo Stefano di Sessanio, l’Altopiano di Campo Imperatore, il Cammino dei Briganti (tra Abruzzo e Lazio) e la Via Appia Antica che ha condotto i gravellisti direttamente in Piazza San Pietro. Il tempo limite per concludere questo percorso era di 6 giorni. Lungo il tracciato erano presenti anche due check point: il primo a Tagliacozzo, frazione Poggetello (AQ) e il secondo all’arrivo a San Pietro (Roma).
  • Legend: con i suoi 915 km con 13000 metri di dislivello è stata una vera e propria avventura. Il percorso si poteva completare in massimo 10 giorni. Fino a San Pietro l’itinerario è rimasto uguale all’Epic. Ma a differenza di quest’ultimo, dalla Capitale si risaliva in sella per attraversare gran parte della storica Linea Gustav (o “linea invernale”, ndr.), costruita durante la seconda guerra mondiale come linea difensiva tedesca su ordine di Hitler. I partecipanti hanno, poi, raggiunto l’Abbazia di Montecassino per concludere, infine, con la Costa dei Trabocchi che li ha condotti, nuovamente, al borgo storico di Silvi Marina, conosciuta come Castrum Silvae durante l’impero romano perché era una delle roccaforti principali sul Mare Adriatico. Durante il percorso 5 i check point: i primi due erano identici a quelli del percorso Epic, il terzo è stato a San Felice Circeo, il quarto all’Abbazia di Montecassino e l’ultimo a Roccaraso (AQ).
  • Rookie: per dare proprio a tutti la possibilità di prendere parte a questo evento, gli organizzatori hanno ideato anche un percorso da 74 km e 1500 m di dislivello. Questo tracciato ha portato le gravel sulle colline abruzzesi, alla scoperta di borghi storici, sempre immersi nelle montagne e con lo sguardo rivolto al mare per godere dei colori unici dell’Abruzzo. Tempo limite: 12 ore.

Un successo dagli echi internazionali

«Siamo stati davvero fortunati perché il meteo è stato dalla nostra parte. C’è stata qualche pioggia per chi ha fatto il percorso Legend verso la zona di Roccaraso, ma nulla di insostenibile – continua Paolo –. Molto apprezzati anche gli Altipiani, in zone più remote come Campo Imperatore. I partecipanti ci hanno svelato di essere rimasti sorpresi anche dell’ingresso a Roma dalla Via Appia Antica sul Lungotevere. Ha riscosso un grande successo, inoltre, il primo check point di Poggetello (frazione di Tagliacozzo), dove abbiamo regalato un’accoglienza calorosa e inaspettata, con taglieri di affettati e lasagne».Piccola curiosità “a stelle e strisce”: il partecipante che è venuto da più lontano per prendere parte a questo evento è stato un americano del Colorado che è rimasto affascinato dai territori della nostra Penisola attraversati in sella alla sua gravel bike.

«La nostra idea, che ha preso forma a ogni giro di pedale dei partecipanti, è stata quella di far rivivere la Roma antica, i borghi e poi di riscoprire la natura selvaggia del centro Italia. Un’avventura a 360 gradi in pieno spirito gravel –  conclude Paolo –. Ora stiamo raccogliendo le idee per la nuova edizione che si terrà l’anno prossimo. Siamo già al lavoro per migliorare quest’evento sempre di più. Il nostro sogno è quello di riuscire a creare in futuro un percorso permanente»

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