Progetto finanziato dall'Unione Europea
18 Ottobre 2023

Sicily Divide: in sella alla gravel per salvaguardare la tradizione

Un itinerario cicloturistico d’avventura permanente di oltre 400 km e 8.000 m di dislivello. Da Trapani a Catania alla scoperta del cuore della Sicilia.

Tutti sanno che la forma della Sicilia è un triangolo. Molti conoscono le sue bellissime spiagge. Alcuni hanno esplorato il suo entroterra, ma non tutti sanno che la Sicilia si può attraversare da Trapani a Catania, o viceversa, in sella alla propria gravel.
Ebbene sì, la selvaggia Sicilia può essere scoperta anche sopra il sellino della propria bicicletta grazie a Sicily Divide: un itinerario cicloturistico permanente di oltre 400 km con più di 8.000 metri di dislivello. Un’avventura molto impegnativa che parte da Trapani e si divide in 7 tappe prima di giungere a Catania. Si attraversano paesi e borghi tra i più belli in Italia, territori incontaminati lontani dal turismo di massa.

Il cicloturismo: il battito in più del cuore della Sicilia 

«Sicily Divide nasce da un percorso amatoriale che avevo già fatto anni prima. Durante il lockdown lo ripresi in mano e cominciai a strutturarlo in maniera più dettagliata» spiega Giovanni Guarneri, tour operator con la passione per i pedali che ha dato vita a questo itinerario permanente. 

I borghi dell’entroterra siciliana stanno vivendo una continua e forte crisi dal dopoguerra, a causa soprattutto dello spopolamento e delle condizioni economiche difficili. Il Sicily Divide si pone, quindi, come obiettivo quello di aiutare questi paesi aumentando il turismo grazie alla gravel. I numeri dal 2020 ad oggi sono impressionanti: in tre anni sono stati quasi 11.000 i ciclisti, da tutto il mondo, che hanno compiuto il Sicily Divide per un indotto di circa 2,8 milioni di euro che servono a salvaguardare una delle zone più belle d’Italia. Dati questi risultati, la Regione Sicilia ha deciso di investire finanziando attività di promozione e la stampa di una guida cartacea con la casa editrice Terre di Mezzo che uscirà prossimamente.

Un avventura vissuta…un timbro alla volta

Dimenticate il tempo e il cronometro e fatevi rapire dalla Sicilia: potrete metterci quanto volete per completare il Sicily Divide. Inoltre, è un itinerario che si può compiere tutto l’anno grazie alle condizioni climatiche dell’isola. Per percorrerlo bisogna registrarsi sul sito sicilydivide.it. Dopodiché, si accede alla traccia.
Una volta completati questi passaggi, si potrà richiedere gratuitamente il Divider’s Pass, un libretto di 26 pagine contenenti tutte le informazioni sul percorso e un apposito spazio in cui andranno posti i 58 timbri che testimonieranno l’effettivo completamento dell’avventura. Questo pass lo si può trovare non solo a Palermo, Trapani e Catania ma anche a Milano da “Upcycle Bike Cafè”, a Napoli sotto la Galleria Umberto I da “Napoli Pedala” e a Firenze presso “Florence by bike”. «Il Divider’s Pass è un’altra iniziativa che abbiamo messo in gioco per far entrare in contatto i cicloturisti con le persone locali – continua Giovanni –. Le postazioni per apporre i timbri, infatti, si trovano all’interno di 25 hotel convenzionati e bike friendly, ristoranti, bar, tabaccherie del luogo».

2 obiettivi, 7 tappe e una terra da scoprire

Sicily Divide risponde a due principali esigenze del ciclista: il bisogno di una sfida e la ricerca del divertimento. «Mi sono prefissato due obiettivi principali per questo itinerario permanente – racconta Guarneri –.  Il primo è far divertire il ciclista che va alla scoperta dell’entroterra siciliano e il secondo è aiutare le comunità che si trovano nel cuore della Sicilia che sono l’origine della cultura siciliana e conservano ancora le vere tradizioni». 

Per realizzare questi obiettivi, il Sicily Divide si compone di 7 tappe. La prima parte da Trapani e, 68 km dopo, in un itinerario mediamente impegnativo tra antiche saline, laghi e campi di grano, giunge fino a Nuova Gibellina, con i suoi monumenti futuristici nati durante la ricostruzione post-terremoto. Si prosegue poi verso Sambuca di Sicilia, che nel 2016 è stato nominato il Borgo più bello d’Italia. La prima sezione del percorso è immersa nella natura del Bosco Finestrelle. Indimenticabile e suggestivo, poi, l’incontro con il monumento del Cretto di Burri e i ruderi delle città distrutte dal terremoto del 1968.

  • 3^ tappa: dopo una partenza relativamente pianeggiante da Sambuca, il gioco si fa duro con due salite impegnative, la prima da Burgio fino a Lucca Sicula e la seconda dal suggestivo Invaso Castello fino all’arrivo a Santo Stefano Quisquina. (55 km)
  • La 4^ tappa ha più discese che salite. La prima sezione è di tutto relax con lunghe discese e panorami su boschi e campi di grano. Una sola salita impegnativa per raggiungere la cima del monte su cui si trova Mussomeli e poi un’altra lunga discesa prima dell’arrivo a Montedoro, dove ci si potrà rilassare godendo del suo paesaggio. (60 km)
  • 5^ tappa: poco impegnativa fino a Caltanissetta e alla lunga discesa che segue. Poi tutto cambia: una lunga salita, fino alla cima del monte sul quale sorge Enna, il capoluogo più alto d’Italia. Destinazione spesso ammantata dalla nebbia, anche nei mesi più caldi. (68 km)

Da Enna si andrà verso Regalbuto, da dove si raggiungerà Catania, tappa finale. «Quest’ultima tappa, nonostante sia di tutta discesa, vede il fondoschiena “friggere” sulla sella per la voglia di completare l’avventura in bici. Tutte le energie spese saranno ricompensate dalla vista del Mare di Catania. Un buon arancino (o arancina?) mangiato all’ombra dell’Elefantino e tutto sarà un dolce ricordo» conclude Giovanni

Il percorso si può compiere anche al contrario. Inoltre, è stata aggiunta un tappa-variante che dà la possibilità di iniziare da Palermo, e non da Trapani, per raggiungere poi Gibellina.

Riccardo Magagna

Collabora con noi

Se sei appassionato di Gravel, non perderti l’occasione di condividere con noi le tue esperienze e i tuoi consigli. Inizia a scrivere per Gravel Magazine, compila il modulo qui a fianco per maggiori informazioni.