“Two is better than one” (Ciù is megl che uan, ndr.) era lo slogan di una famosa pubblicità, ma per l’organizzazione di Arezzo Gravel possiamo semplicemente dire che “4 è meglio di 2”. Ebbene, una delle novità della seconda edizione dell’evento gravel aretino riguarda i percorsi che, rispetto ai due proposti l’anno scorso, quest’anno saranno quattro. L’aggiunta di due inedite tracce permette di accogliere così tutti i tipi di gravellisti: dal più allenato amante della sfida, al meno esperto appassionato delle pedalate tranquille. «Arezzo Gravel nasce dall’unione di due passioni: quella per la gravel e quella per l’organizzazione degli eventi – racconta a Gravel Magazine Massimiliano Refi (fondatore anche dei gruppi facebook Gravel Bike Italia e Gravel Bike shop, ndr.) –. L’edizione dello scorso anno è stata per noi la prima e, quindi, una sorta di prova che ci ha permesso di capire cosa aggiungere e cosa migliorare. Partendo dai consigli dei partecipanti abbiamo mantenuto i tratti più belli, aumentando, però,quelli di sterrato in logica off-road. C’è il vero spirito gravel nel nostro evento: la voglia di lasciare a ognuno il suo spazio per scegliere il percorso che più si adatta alla sua personalità». Le novità di questa seconda edizione sono raddoppiate, in tutti i sensi, scopriamole insieme.
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Una scelta “arditissima”
Il menù dei percorsi di Arezzo Gravel quest’anno si rinnova e presenta quattro portate principali: ce ne sarà davvero per tutti i gusti. “Ogni percorso ha delle differenze rispetto agli altri – spiega Refi –. Questo per dare la possibilità a tutti di partecipare e scoprire i tratti del nostro territorio che, per noi, sono particolarmente interessanti”.
- Corto: 50 km e 530 m di dislivello. Un percorso facile adatto a tutti, pensato per ciclisti di ogni livello che desiderano apprezzare le colline e i profumi della campagna toscana. Questo itinerario si estende attraverso i comuni di Capolona e Subbiano, offrendo una pedalata perfetta per coloro che cercano un’esperienza rilassante in sella alla propria bicicletta.
- Classico: 65 km e 850 m di dislivello. Ricalca il percorso corto sempre tra i suggestivi comuni di Capolona e Subbiano, offrendo un’esperienza ciclistica senza particolari difficoltà. Ma a 5 km dall’arrivo ci sarà la salita all’Alpe di Poti, dedicata al “pirata” Marco Pantani, che rappresenta un momento clou del tragitto.
- L’Ardita: 80 km e 1300 m di dislivello. Attraversa i comuni di Castiglion Fibocchi, Capolona e Subbiano.I partecipanti avranno l’opportunità di affrontare la scalata dell’Alpe di Poti, il punto Gpm (Gran Premio della Montagna) dell’intera manifestazione.
- Arditissimo: 120 km e un dislivello 2100 m. L’itinerario per i ciclisti più audaci e allenati, un’autentica maratona su due ruote che metterà alla prova la resistenza e la determinazione. Questo tracciato attraversa terreni impegnativi e collinari, attraverso una grande varietà di paesaggi. Qui non ci sono né scorciatoie né momenti di riposo: saranno molte ore di pedalata intensa, sudore e un’esperienza di ciclismo che spingerà i propri limiti al massimo.
In coppia è più bello
«I percorsi, seppur diversi, hanno una caratteristica in comune – sottolinea Massimiliano – partono tutti allo stesso modo e poi viaggiano in “coppia” prima di separarsi. In particolare il Corto e il Classico si divideranno solo al bivio della salita di Poti, mentre L’Ardita e l’Arditissimo si separano all’inizio del primo anello (di due) che affronteranno i partecipanti al tracciato più lungo e duro dell’evento».
La partenza sarà, per tutti, in Piazza Libertà nel cuore di Arezzo. Nella prima fase, i percorsi si sviluppano in parallelo fino a Ponte Buriano, dove i tracciati de L’Ardita e Arditissimo prendono una direzione verso Castiglion Fibocchi. Qui, è previsto il primo punto di ristoro, seguito dalla salita a Casa Vecchia, per poi riunirsi poco prima di Capolona.
Il percorso Corto e il percorso Classico, invece, seguono la ciclopista lungo il fiume Arno. Passano attraverso il centro di Castelluccio, affrontando quindi l’agevole ascesa “della Valle”, prima di giungere a Capolona. Dopo aver superato Subbiano e attraversato Ponte Caliano, si raggiunge lo strappo di Marcena, in cui troveremo un altro punto ristoro. Successivamente, si procede verso Ponte alla Chiassa, Chiassa Superiore e Tregozzano, fino a raggiungere l’abitato di San Polo. Qui, inizia l’ascesa all’Alpe di Poti (800 metri di altezza) per i percorsi Classico, L’Ardita e Arditissimo, mentre il percorso Corto prevede il rientro attraverso le colline di San Fabiano. Per i primi due, è possibile usufruire dell’opportunità di essere cronometrati durante la salita all’Alpe di Poti.
L’arrivo è previsto per entrambi i percorsi presso il Duomo di Arezzo.
Il percorso degli anelli
La novità più grande riguarda sicuramente il percorso più duro, l’Arditissimo, per il quale ci sarà una medaglia apposita per tutti i finisher. A rendere così impegnativo questo tracciato non è solo la lunghezza e il dislivello ma, soprattutto, il fatto che compirà due anelli, tanto suggestivi quanto difficili. «Il primo anello presenterà una salita con pendenza del 20% su terreno asfaltato. Ci si ritrova nel territorio della fattoria “La Vialla”, i cui proprietari hanno reso praticabile una strada in mezzo al bosco che arriva in una foresta di castagni – spiega Massimiliano –. Il secondo anello, invece, presenta un percorso quasi “lunare”, una strada bianca di collina con pochissima vegetazione, in cui si incontrano piccoli paesini da trenta abitanti, antiche strade e mulattiere».
Al termine dell’evento è stato confermato, come lo scorso anno, il pasta party nel chiostro della Basilica di San Domenico. Un momento di festa e di condivisione tra i partecipanti che potranno gustare le specialità della tradizione aretina. «Ad aiutarci nella gestione e organizzazione del party finale ci sarà il gruppo scout Agesci 14 – conclude Refi – ai quali devolveremo parte delle quote di iscrizione per sostenere le loro attività. Come associazione sostenere concretamente gli altri gruppi è una cosa a cui teniamo molto».