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4 Dicembre 2023

La manutenzione del tubeless sulla gravel bike

Per gli appassionati gravel il passaggio al tubeless è quasi obbligatorio, soprattutto se si preferisce il fuoristrada all’asfalto. Il tubeless necessita, però, di un po’ di manutenzione. In questo articolo, vedremo come eseguirla al meglio.

Oltre venti anni fa nasceva lo pneumatico tubeless per la bicicletta. A volerlo fu Stan Koziatek, un appassionato biker statunitense che, stanco delle continue forature, decise di trovare un modo per risolvere il problema, o almeno ridurlo. Già impiegato dagli anni 70 sulle automobili, il tubeless venne trasferito sulle biciclette con un’importante modifica: il liquido sigillante all’interno. Questa aggiunta è dovuta al fatto che le coperture delle auto sono molto spesse e resistenti, ma di conseguenza anche molto pesanti. Si è quindi pensato di aggiungere all’interno dei copertoni, un liquido sigillante che chiudesse le eventuali forature senza dover smontare la ruota. Il liquido sigillante, detto anche lattice, ha la particolarità di seccarsi a contatto con l’aria, questo aiuta a chiudere gli eventuali fori in modo autonomo se sono di misura contenuta. In caso di strappi, invece, il liquido non è in grado di chiudere l’apertura e si deve ricorrere ad altre soluzioni. Ci sono molte marche di liquido sigillante in commercio, ma l’importante è 

  • che il prodotto scelto sia sufficientemente liquido per muoversi all’interno del copertone, 
  • che si asciughi in fretta a contatto con l’aria,
  • che duri nel tempo. 


Un’altra caratteristica è che una volta depositato malauguratamente su telaio, vestiti, ecc. sia facile da togliere.

Una soluzione che richiede la giusta cura

Una delle critiche mosse nei confronti del tubeless dai suoi detrattori è che richieda una certa manutenzione. È innegabile che la camera d’aria, una volta installata, non necessiti altro che di essere riportata alla giusta pressione di tanto in tanto. Al contrario il tubeless necessita di più attenzioni, e in questo articolo vediamo quali sono. La manutenzione del tubeless va fatta ogni 2-3 mesi, comporta un impegno di 10 minuti circa e può essere eseguita anche da chi non ha una grande manualità.

Ci sono appositi kit in commercio, ma bastano pochi strumenti per avere sempre un tubeless in ordine e pronto ad auto riparare la maggior parte delle forature che possono capitare:

  1. Un flacone di liquido sigillante
  2. Una chiave smonta valvole
  3. Una siringa per iniettare il liquido nel copertone


Il liquido sigillante si trova in flaconi di varie misure e se ben conservato mantiene le sue caratteristiche anche per anni. Questo se si ha l’accortezza di chiudere sempre bene il tappo dopo l’uso e di riporre il flacone in luogo fresco e buio. Le chiavi per smontare la valvola sono di varie forme, spesso vengono addirittura già fornite assieme alle valvole tubeless oppure le ruote. Si possono trovare facilmente online e hanno un costo di pochi euro. Per la siringa, infine, esistono anche diversi kit che oltre allo strumento contengono tubicini, rubinetti, ecc. Se si ha fretta, o si vuole semplificare il processo, basta anche acquistare in farmacia una siringa da 50-60 ml senza ago.

Manutenzione del tubeless step by step

Prima di iniziare la manutenzione del nostro tubeless, dobbiamo innanzitutto far fuoriuscire tutta l’aria dal copertone. Per farlo, giriamo la ruota con la valvola in basso, meglio se con la bicicletta sospesa. Una volta tolta l’aria togliamo la parte finale della valvola così da liberare il passaggio. Possiamo inserire nel foro della valvola un oggetto (ad esempio una fascetta da elettricista) per capire se c’è ancora liquido oppure se quello all’interno è completamente secco. Una volta capita la situazione, possiamo procedere in due modi:

  • Se all’interno è rimasto sufficiente liquido, procediamo con il rabbocco del 50% di quello consigliato per la nostra misura di pneumatici (vedremo poi questo dato).
  • Se invece il liquido è completamente secco, aggiungiamo la quantità di liquido consigliato per la dimensione dei nostri pneumatici.

Mettiamo un po’ di liquido in un contenitore e aspiriamo con la siringa la quantità desiderata. Inseriamo il beccuccio della siringa nel foro delle valvola (magari proviamola prima di aspirare il lattice) e delicatamente iniziamo a iniettare il liquido. Una volta che il liquido è entrato montiamo la valvola, gonfiamo alla giusta pressione e facciamo girare la ruota in modo che il liquido vada ad impregnare completamente l’interno del copertone. Procediamo allo stesso modo con l’altra ruota. Una volta svolta l’operazione, travasiamo nuovamente il liquido rimasto nel flacone. Laviamo siringa, contenitore ed eventuali residui di liquido sul cerchio e sul copertone con acqua corrente, e godiamoci il risultato del nostro lavoro.

Quanto liquido mettere in base alla misura dei nostri pneumatici

A seconda della dimensioni degli pneumatici che utilizziamo, va aggiunta una certa quantità di liquido sigillante. Ecco una tabella di massima, ma possiamo anche aumentare di un po’ la quantità nel caso lo ritenessimo utile o necessario.

  • pneumatici da 35 mm = 40 ml di prodotto
  • pneumatici da 40 mm = 50 ml di prodotto
  • pneumatici da 45 mm = 60 ml di prodotto

Eventuali problematiche che possono accadere durante la manutenzione del tubeless…

Rabboccare il liquido sigillante delle nostre coperture tubeless è un’operazione abbastanza semplice, ma potrebbe comunque verificarsi qualche inconveniente. I più comuni sono:

  1. Indurimento del liquido all’interno della copertura che crea dei grumi di lattice che possono rendere irregolare la rotazione della ruota. Questa situazione si crea quando si lascia la bici ferma per molto tempo.
  2. Residui di liquido che intasano la valvola ragion per cui diventa impossibile ripristinare la pressione della gomma.

… e soluzioni possibili perché il nostro tubeless torni efficiente 

Nel primo caso c’è poco da fare, bisogna smontare il copertone, togliere il lattice solidificato, pulire al meglio l’interno del copertone e il cerchio, controllare che il foro della valvola sia libero, rimontare il copertone e ripristinare il liquido sigillante.
Nel secondo caso, invece, basta sgonfiare la ruota, smontare la parte terminale della valvola con l’apposita chiave, verificare che il foro della valvola sia libero fino all’interno del copertone, sostituire la parte finale della valvola con una nuova e gonfiare la gomma. I terminali delle valvole sono disponibili online ad un costo molto accessibile e sarebbe buona norma sostituirli ogni 6-8 mesi per evitare che si ostruiscano.

Come abbiamo visto la manutenzione di una gomma tubeless è un’operazione alla portata di tutti e bastano 10-15 minuti ogni 2-3 mesi per mantenerli efficienti. È sicuramente vero che la camera d’aria classica non richiede nessuna manutenzione, ma lo è altrettanto che il tubeless offre degli enormi vantaggi nella pratica del gravel. Se vuoi scoprire quali sono, leggi il nostro articolo cliccando qui.

Alessandro Scotti

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