Quando si dice una ricetta vincente. Classe 1998, originario di Tezze sul Brenta (VI), Matteo Zurlo si appassiona fin da piccolo al mondo del ciclismo, ispirato dal fratello maggiore Federico. Oltre alla bicicletta, la sua grande passione è, da sempre, la cucina: diplomato all’istituto alberghiero di Bassano del Grappa, esprime un grande potenziale anche dietro ai fornelli.
L’espressione massima del suo talento, però, si rivela fin da subito in sella alle due ruote. Il vicentino colleziona molti successi, ma quello che ritiene il più importante è la vittoria agli ultimi campionati italiani di Gravel, dove ha tagliato il traguardo 19 secondi prima di Mattia De Marchi. Questa vittoria ha permesso a Zurlo di indossare la maglia azzurra, rappresentando l’Italia ai campionati europei in Belgio (finendo 34esimo) e ai mondiali nella Marca Trevigiana, dove ha ottenuto un ottimo decimo posto. “Vincere il tricolore è stata una soddisfazione indimenticabile, già vincere di per sé è una grande emozione, ma vincere il campionato italiano è qualcosa di indescrivibile – racconta Matteo -. Anche gli europei e i mondiali mi hanno regalato moltissime soddisfazioni. Classificarsi 34esimo in Belgio, complice anche qualche problema tecnico, dove c’erano tantissimi campioni, mi ha dato la giusta motivazione per affrontare il Mondiale in casa. A Treviso mi sono presentato con la voglia di dimostrare tutto il mio valore e il ventesimo posto finale è valso quasi come una vittoria”. Zurlo è un’atleta della Uc Trevigiani Energiapura Marchiol. Il nome del suo team non è affatto casuale: Matteo, infatti, in sella alla sua bicicletta è energia pura.
Per aspera ad astra… su due ruote
Il ciclismo ti insegna cos’è la fatica, la dedizione e il sacrificio: è un lungo viaggio alla scoperta di se stessi. “La disciplina che ti tramanda il ciclismo è la mia più grande ispirazione – spiega Zurlo –. Quando finirà la mia carriera, sono sicuro che gli insegnamenti di questo sport mi aiuteranno anche nel futuro”.
Il viaggio sulle due ruote di Matteo è iniziato fin da piccolo e lo ha spronato a non arrendersi mai, soprattutto in alcuni periodi difficili della sua vita, dove il campione non riusciva a vedere la luce in fondo al tunnel. “Tra gennaio e marzo del 2022 ho avuto due gravi incidenti stradali: nel primo mi sono rotto due vertebre, nel secondo lo scafoide e due costole. Descrivo quel periodo come uno dei momenti più bui della mia vita e non nascondo che ho pensato spesso anche di smettere. Però il ciclismo è anche sofferenza e ti insegna a tenere duro e a non mollare. La mia forza è stata la bicicletta: grazie a lei ho scoperto quanto sono forte psicologicamente, reagendo a due grosse mazzate che avrebbero buttato al tappeto parecchie persone”.
Il sapore del successo
Come uno chef in cucina, Zurlo in sella alla sua bici, ha creato dei veri capolavori: il suo vasto menù di vittorie è ricco di portate importanti. Su strada, nel 2019, ha vinto il Giro del Piave e ottenuto due secondi posti al Giro del Veneto. Nel 2021 è arrivato primo nella classifica generale del Giro del Veneto e in quella degli scalatori del Friuli. Il 30 giugno di quest’anno ha vinto la tappa a Col Drusciè-Cortina del Giro del Veneto, classificandosi secondo nella generale.
Grazie al suo team, scopre la disciplina gravel e decide di cimentarsi anche su questo versante. Sappiamo bene com’è finita e, ora, Matteo guarda al futuro con l’obiettivo di diventare un professionista. “I successi che ho ottenuto in campo gravel mi stanno convincendo a proseguire con questa specialità, che al momento mi sta piacendo parecchio – conclude Zurlo –. Voglio dare un consiglio ai più giovani: divertitevi più che potete in sella e non abbattetevi di fronte alle difficoltà perché fanno parte di un percorso di crescita. Sarà la vostra passione a spingervi sempre più avanti: non fate mai spegnere il fuoco che vi ha fatto iniziare a pedalare”.
Riccardo Magagna