21 Giugno 2024

Ma quanto è bello il bike to work

Gravel per divertirsi, gravel per tutti i giorni.
Bike to work

Ci sono davvero tanti motivi per i quali sarebbe meglio, se possibile, andare al lavoro in bici. In primis la questione ambientale: ci sono sempre più automobili, più inquinamento e più traffico sulle strade, tutti i giorni. Bombe d’acqua improvvise, maltempo, periodi di siccità estrema, sono fattori ormai sotto gli occhi di tutti ed è il modo che la natura ha di comunicare con noi esseri umani e chiederci di cambiare, anche se con qualche piccolo gesto, le nostre abitudini. E in una società in cui le persone non hanno mai tempo, perché non approfittare del tragitto casa-lavoro per fare la dose di sport quotidiano di cui abbiamo bisogno? Inoltre, diciamocelo, sarebbe anche un buon risparmio per la spesa del carburante! Pedalando poi, si impara ad assaporare una concezione del tempo totalmente diversa. Si possono anche vedere delle cose che prima neanche notavamo e si possono fare incontri con altre persone, perché la frequenza della pedalata permette il contatto umano che da soli, nella nostra auto, non potremmo avere. Noi di Gravel Magazine abbiamo iniziato ad usare questa opzione, zainetto in spalla, borse attaccate alla nostra gravel e via. E voi, cosa aspettate?

Magari tutti i Paesi fossero come l’Olanda!

La prima preoccupazione che potrebbe nascere, al pensiero di andare al lavoro in bicicletta, potrebbe essere il fatto di dover attraversare strade molto trafficate e quindi pericolose per un/una ciclista. E avreste tutte le ragioni del mondo! Ci sono Paesi però, prima fra tutte l’Olanda, in cui le biciclette sono più numerose delle automobili, in cui andare al lavoro in bici è ormai diventata una prassi e fin da piccoli si insegna ai bambini a osservare correttamente il codice stradale. Non solo i Paesi Bassi, in particolar modo Utrecht e Amsterdam, ma anche Copenhagen, la Scandinavia e Strasburgo si stanno dotando di una fitta rete di ciclabili e stanno consentendo ai cittadini di usare questo tipo di mezzo come alternativa. Sono numerose, infatti, le vie pedalabili che sono state aperte in tutta Europa negli ultimi anni, soprattutto a collegamento delle città principali. Alcuni esempi (anche italiani) sono la ciclabile dell’Adige da Bolzano che porta fino a Venezia, la ciclovia dell’Alpe Adria, la ciclabile da Berlino a Copenhagen, la ciclabile dei castelli della Loira e molte altre. 

E se vi pagassero per usare la bici per andare a lavoro?

Da diverso tempo sono nate diverse app che monitorano i viaggi effettuati in bici e, in base al numero di chilometri percorsi, rilasciano sconti o dei pagamenti in denaro. Alcune di queste, come Good Go, Pin Bike e EcoAttivi, sono idee biancorossoverdi. Varie regioni e città d’Italia, infatti, si stanno attivando per promuovere questo tipo di mobilità sostenibile e i risultati sono molto positivi. Fra le città più attive, sotto questo aspetto, ci sono Bari, Cuneo, Bergamo, Padova e Caserta. I cittadini riescono addirittura a guadagnare una discreta somma di denaro e, così facendo, “tolgono” un cospicuo numero di automobili dalle strade, diminuendo il traffico, gli ingorghi e eventuali incidenti. Giacché questo sfollamento sarà graduale, per andare al lavoro, al momento, vi consigliamo di procedere lungo strade secondarie. Qui entra in gioco la nostra cara amica gravel, che oltre ad accompagnarci nelle uscite domenicali o nelle avventure in bikepacking, ci permette di pedalare su strade bianche o un po’ più dissestate, perché eviterete di trovarvi a pedalare fianco a fianco con automobili o camion di grande taglia. Per scoprire e tracciare questo tipo di percorsi potrete fare uso di altre app, come Komoot o Strava, le quali indicano, a seconda del tipo di bicicletta che avete a disposizione, anche il percorso più adatto a voi. 

E voi cosa aspettate, ci proverete?

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